Prima pagina Spanedda replica a Salvini: “Ridurre l’abitabile è una risposta miope”

Spanedda replica a Salvini: “Ridurre l’abitabile è una risposta miope”

L'esponente della Giunta Todde replica al ministro Salvini sulla norma del Salva Casa che abbassa a 20 metri quadri l'agibilità dei monolocali

L’assessore degli Enti locali e Urbanistica, Francesco Spanedda, replica in maniera secca alle dichiarazioni del ministro dei Trasporti e Infrastrutture, Matteo Salvini. L’esponente del Governo ha attaccato la Giunta in merito al parziale recepimento da parte della Regione Sardegna del decreto Salva-Casa, ma l’assessore vuole fare chiarezza.

“La riduzione della superficie minima da 28 a 20 mq prevista dal testo nazionale si applica solo all’agibilità, non alla progettazione di nuovi alloggi né alla trasformazione di quelli esistenti” spiega Spanedda. “Questi interventi continuano ad essere regolati dal DM 5 luglio 1975, ancora in vigore su tutto il territorio nazionale. Alloggi più piccoli legittimamente realizzati prima di tale data sono, per giurisprudenza, da considerarsi comunque agibili. Non esiste quindi alcuna disparità territoriale: la norma è chiara e uniforme”.

“La vera flessibilità abitativa – prosegue – non si ottiene comprimendo lo spazio vitale, ma garantendo ambienti versatili e spazi di manovra adeguati, capaci di adattarsi a esigenze diverse. L’esperienza del Covid dovrebbe averci insegnato il valore dello spazio”.

Sulle esigenze di giovani, studenti e lavoratori single, Spanedda è chiaro: “È proprio l’eccessiva frammentazione degli spazi a penalizzarli, così come l’assenza di regolamentazione del fenomeno degli affitti brevi che, allo stato attuale, non vede tutelati nè gli inquilini nè i proprietari, aumentando i costi e limitando l’accesso alla casa. Le nostre città – e in particolare i centri storici – devono tornare ad accogliere tutti, famiglie incluse, con case dignitose e quartieri vivibili”.

Secondo l’assessore, ridurre la superficie degli alloggi non è la soluzione: “È una risposta miope. Serve una politica per la casa seria, strutturata e solidale, che tuteli tutte le fasce sociali. La vera riduzione del consumo di suolo si ottiene rigenerando il patrimonio edilizio esistente, non incentivando operazioni speculative. Chiamare ‘valorizzazione’ la riduzione estrema degli spazi è una mistificazione. Non si tutela il diritto all’abitare tagliando la qualità della vita”.

Infine, l’assessore Spanedda ricorda che “nessuna associazione di categoria o professionale ha sollevato critiche al disegno di legge regionale, su questo specifico punto”, segno che il tema è marginale rispetto alle vere priorità. “Siamo al lavoro per un modello abitativo fondato su qualità, equità e sostenibilità. Le scorciatoie inefficaci non fanno parte della nostra visione”.

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