Un manifesto di 10 punti con le proposte per “ricostruire un patto di fiducia tra imprenditori, politica e istituzioni e costruire una Sardegna e una Italia a misura di oltre 4 milioni e mezza di artigiani e piccole imprese, 35mila nell’Isola, che danno lavoro a 11 milioni di addetti, quasi 100mila quelli sardi”. È questo il documento che Confartigianato Imprese Sardegna ha inviato a tutte le forze politiche per sollecitare un impegno concreto a rimuovere gli ostacoli che bloccano gli imprenditori e a creare le condizioni per la ripresa economica.
“A chi si candida a guidare il Paese chiediamo un patto di fiducia per realizzare le riforme irrinunciabili per lo sviluppo – affermano Maria Amelia Lai e Daniele Serra, rispettivamente presidente e segretario di Confartigianato Imprese Sardegna – domandiamo di porre l’artigianato e le micro e piccole imprese, che rappresentano il 99,4% del tessuto produttivo e danno lavoro al 64% degli occupati, al centro degli interventi per rilanciare la competitività e di ri-orientare l’attenzione su coloro che hanno dimostrato di saper creare occupazione, benessere economico, coesione sociale”.
Nell’agenda delle priorità indicata da Confartigianato spicca anche la richiesta di “un fisco semplice e leggero, visto che oggi cittadini e imprenditori pagano 32,8 miliardi di maggiori tasse rispetto alla media dell’Eurozona. Da riformare all’insegna dell’efficienza anche la macchina burocratica, poiché oggi l’Italia è al 24° posto nell’Ue per la qualità dei servizi pubblici e soltanto il 28% delle amministrazioni locali gestisce completamente pratiche on line”.
“Il lavoro di qualità è un altro dei punti del Manifesto – proseguono Lai e Serra -diciamo no al salario minimo legale e sì al lavoro di cittadinanza, va ridotto il cuneo fiscale e contributivo sul lavoro e potenziati formazione tecnica e professionale e apprendistato per agevolare il reperimento di manodopera qualificata da parte delle imprese”
E sul caro energia da Confartigianato Sardegna il sollecito a una “riduzione dei costi di elettricità e gas, aumentati del 108% nell’ultimo anno, auspicando un tetto europeo al prezzo del gas e una riforma strutturale della bolletta che escluda gli oneri di sistema impropri pagati dai piccoli imprenditori e sostenendo gli investimenti in energie rinnovabili”.
“Sul fronte della sostenibilità ambientale – sottolineano presidente e segretario – vanno mantenuti gli incentivi per la riqualificazione energetica degli edifici, sciogliendo rapidamente il grave problema dei miliardi di crediti fiscali incagliati legati ai bonus edilizia che mette a rischio la sopravvivenza delle aziende di costruzioni e di 47mila posti di lavoro”.
Il manifesto di Confartigianato punta poi sull’accesso al credito, affinché sia assicurato sostegno al Fondo di garanzia per le Pmi e a sistemi di garanzia misti pubblico-privati, con una dotazione finanziaria adeguata alle esigenze degli imprenditori in questa difficile e mutevole contingenza economica.
E sul Pnrr “è necessario proseguire spediti nella sua attuazione con la piena inclusione delle micro e piccole imprese, con bandi improntati alla facile accessibilità – concludono Lai e Serra – altrettanto inclusive e accessibili per le piccole imprese dovranno essere le transizioni green e digitale: in proposito chiediamo incentivi semplici e stabili per favorire l’innovazione tecnologica, la digitalizzazione e l’internazionalizzazione delle Pmi”.
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