Quest’anno, a differenza di molte regioni d’Italia, la Sardegna non sembra risentire della penuria d’acqua. Ma il tema è sempre attuale, anche perché le previsioni future lasciano presagire che quello dell’acqua sarà uno dei problemi degli anni a venire.

La dissalazione dell’acqua del mare per battere gli effetti della siccità è già realtà in 120 paesi del mondo, ma non viene utilizzata in Sardegna, nonostante l’elevata richiesta di risorse soprattutto dal settore agricolo.

L’opera rappresenterebbe un’industria importante o una cattedrale nel deserto che necessita di continua manutenzione? Il dibattito sul tema è sempre feroce nell’Isola. C’è però un fatto. Da qualche anno la Sarlux, a Sarroch, ha completato la costruzione di un impianto di dissalazione che fornirà acqua desalinizzata di alta qualità alla raffineria di petrolio.

Il lavoro è costato 22 milioni di euro, comprende la progettazione e la costruzione dell’impianto di dissalazione, nonché il funzionamento e la manutenzione per sei anni, con una possibile proroga di tre anni. L’impianto avrà una capacità produttiva giornaliera di 12.000 metri cubi di acqua desalinizzata.
Con un ingombro totale di circa 1.260 metri quadrati, è il più grande impianto di desalinizzazione per uso industriale nel Mediterraneo. Un’idea replicabile anche per l’approvvigionamento degli abitanti dell’Isola?

Leggi le altre notizie su www.cagliaripad.it