La Sardegna è la terza regione in Italia in cui l’occupazione, tra dipendenti e indipendenti, nel 2021 è aumentata maggiormente rispetto al 2020 anche se il divario rispetto al 2019 rimane ancora profondo. Sono i numeri dell’Ufficio Studi di Confartigianato Imprese Sardegna, che ha analizzato di dati Istat, a parlare chiaro: nell’Isola nel 2021 i dipendenti crescono del 2,5% rispetto al 2020 (+11mila unità) attestandosi sulle 563 mila unità. Rispetto al 2019, però, l’andamento risulta in calo del 3,2%, segnando un gap di 19mila posti.
A livello nazionale, la crescita sul 2020 è dello 0,8%, mentre dal confronto sul 2019 emerge un gap del 2,4%: crescono solo le costruzioni (+8,4%), sulla spinta dei bonus fiscali, mentre il manifatturiero esteso è in calo dell’1,7% e i servizi del 3,7%.
“Il prolungamento della guerra in Ucraina, l’amplificazione della crisi energetica e il persistere delle criticità nel reperimento e prezzi delle materie prime – commenta Maria Amelia Lai, Presidente di Confartigianato Imprese Sardegna – potrebbero interrompere il percorso di recupero del mercato del lavoro dopo la recessione causata dalla pandemia”. “Ci auguriamo non sia così – continua la Presidente – i dati dimostrano che la nostra regione, nonostante un gap occupazionale da recuperare in confronto al 2019, risulta più resiliente rispetto ad altre regioni d’Italia”.
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