A Santa Teresa Gallura, la statua della Madonna dei naviganti dell’artista Maria Scanu fa discutere. Sui social, infatti, si sono scatenati i commenti – spiritosi, ironici, sarcastici, ma anche volgari e irriverenti – che vedono una similitudine tra l’opera d’arte e l’apparato riproduttore femminile.

L’opera in realtà sembra ispirarsi alla Dea Madre di Costantino Nivola, il grande artista di Orani. Diceva Umberto Saba: “L’opera d’arte è sempre una confessione; e, come ogni confessione, vuole l’assoluzione”. Ma per il web non ci sono ragioni: la condanna è unanime. E voi, cosa ne pensate?

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