I Carabinieri di Sant’Antioco (Su) stamani nell’ambito dell’indagine “Isola Rossa” hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere sul conto di P.G.M., pescatore 30enne di Sant’Antioco. L’indagine, coordinate dal pm Alessandro Pili, della Procura di Cagliari, è nata dalla denuncia presentata a metà dicembre dell’anno scorso da un disoccupato di Sant’Antioco, vittima di un attentato con un ordigno esplosivo nella sua abitazione. Per fortuna l’esplosione causò solo danni strutturali e nessuno rimase ferito. Indagando su questo fatto tra Gennaio e Maggio di quest’anno, i Carabinieri hanno accertato che, nel centro abitato di Sant’Antioco erano in corso una serie di azioni violente consumate, tentate o in fase di programmazione, che traevano origine da mancati pagamenti di precedenti forniture di droga.
Il 30enne, sostanzialmente mandante dell’attentato, si è reso responsabile anche di estorsioni e spaccio di sostanze stupefacenti, in particolare di cocaina. È proprio il mancato pagamento di una partita di droga che ha indotto P.G.M. (che si è servito di un complice S.L. di Sant’Antioco) a far esplodere un ordigno davanti alla porta di casa della sua vittima, che ha causato danni all’infisso e alla facciata.
Grazie agli accertamenti dei Carabinieri, si è riusciti inoltre ad individuare C.A. pescatore 50enne di Sant’Antioco, dedito al favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione. L’uomo ha assoldato alle sue dipendenze alcune giovani donne del Sulcis Iglesiente per il meretricio a persone del luogo e non, in cambio di svariate somme di denaro.
Le indagini sono quindi proseguite anche su altri fronti ed hanno consentito di scoprire gli esecutori dell’incendio di un’autovettura di un meccanico di Sant’Antioco, vittima designata di un gruppo di persone, tutte di Sant’Antioco che si sono vendicate di un precedente “torto” subito. Nei guai sono finiti S.L. disoccupato 21enne, C.F. pescatore 30nne e una donna V.V. disoccupata 40enne.
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