Un’affollatissima palestra, con ben 500 partecipanti, e un pubblico estremamente attento hanno caratterizzato l’inaugurazione della quarantesima edizione del Premio Letterario Giuseppe Dessì ieri sera, 30 maggio, a Villacidro. L’evento ha offerto un dibattito di profondo impatto emotivo e pedagogico, condotto da Vito Biolchini.
Protagonista della serata è stata la celebre psicologa forense e criminologa Roberta Bruzzone, che ha affrontato il delicato tema dell’adolescenza problematica e l’essenziale ruolo della famiglia nell’educazione dei figli. Con la sua consueta schiettezza e incisività, la dottoressa Bruzzone ha analizzato le profonde trasformazioni del modello familiare negli ultimi decenni: dalla famiglia “normativa”, che insegnava a gestire le frustrazioni tramite confronto e negoziazione, si è passati a una famiglia “affettiva”, dove i genitori tendono a essere più amici che figure autorevoli, trovando difficoltà a stabilire limiti chiari.
Questo scenario, come evidenziato dalla criminologa, si rivela un terreno fertile per l’insorgere e l’aggravarsi del disagio adolescenziale, oggi esacerbato in maniera esponenziale dalla onnipresenza dei social network. Il pubblico ha seguito con grande attenzione e partecipazione ogni fase del dialogo, colpito dalla potente espressività di Bruzzone, capace di unire rigore scientifico a un ritmo coinvolgente. Non sono mancate riflessioni incisive, come quelle sulla condizione femminile in Italia, ancora profondamente influenzata dal patriarcato e da un sistema valoriale che necessita di essere superato con determinazione per raggiungere una vera parità di genere.
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