Trovati elementi riconducibili a Francesca Deidda, la 42enne scomparsa da San Sperate il 30 maggio scorso. 

Durante le ricerche di questa mattina, tra Sinnai e San Vito, nel punto in cui per l’ultima volta si è agganciata la cella del cellulare della donna, son stati rinvenuti indumenti ed effetti personali. L’area è stata transennata ed è stato chiesto l’intervento dei carabinieri del Ris di Cagliari per i rilievi. Sul posto anche il magistrato che coordina le indagini, il Marco Cocco.

Le analisi potrebbero portare a nuove tracce che possano indicare la strada agli investigatori per comprendere cosa è accaduto a Francesca Deidda.

Secondo la Procura, la donna sarebbe stata uccisa dal marito Igor Sollai, autotrasportatore di 43anni, attualmente detenuto nel carcere di Uta con le accuse di omicidio volontario aggravato e occultamento di cadavere.

Ieri il fratello della 42enne scomparsa, Andrea, aveva lanciato un messaggio via social al cognato, chiedendogli di dire la verità e di smettere di negare l’evidenza. Da parte sua, Sollai continua a dirsi innocente e ripete che la moglie si è allontanata volontariamente: “Voleva prendersi un periodo di riflessione”, ha detto prima ai carabinieri poi ai giudici.

Tra gli elementi che hanno portato alla carcerazione dell’uomo, ci sarebbero le incongruenze nelle sue dichiarazioni ma anche il pericolo di fuga: Sollai, infatti, ha parenti in Olanda e ultimamente avrebbe avuto ripetuti contatti con loro. Da quanto si è appreso, il 43enne aveva già una relazione con un’altra donna: avrebbe voluto separarsi dalla moglie, ma temeva di perdere i beni, tra cui l’abitazione di San Sperate, che aveva in comune con Francesca.

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