La Sardegna rischia di rimanere senza acqua potabile a partire da fine luglio a causa della siccità. Pertanto la Regione si è attivata con l’avvio di interlocuzioni con tutti gli attori del settore e un tavolo permanente per la risoluzione dei problemi.

“L’esito di queste tre ore di confronto è che abbiamo deciso di avere un tavolo permanente. Le soluzioni al tavolo sono molte, gli attori al tavolo sono diversi. La situazione è grave. Rischiamo di finire l’acqua potabile a fine luglio, se non si fanno degli interventi. Questa situazione va monitorata in maniera continua”.

Le soluzioni? La presidente Todde, che ha incontrato i sindaci di Budoni, San Teodoro, Siniscola, Posada e Torpè, i vertici di Abbanoa, Egas e del consorzio di Bonifica della Sardegna centrale, riferisce i più urgenti.

L’utilizzo di alcuni pozzi privati, utilizzare in maniera diversa l’acqua prelevata dal comune di Siniscola, avviare un programma immediato sulle perdite da parte di Abbanoa. Non si può chiedere ad un cittadino di razionare l’acqua quando ci sono delle perdite da mesi. Tutto sarà coordinato con un cronoprogramma e gli interventi dovranno avvenire nel breve periodo. Poi ci saranno quelli nel medio e nel lungo periodo. Sarà coinvolto anche San Teodoro e il suo bacino”.

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