Un altro intimidatorio contro la Cgil è stato compiuto stanotte a San Gavino, dopo quello del 14 giugno scorso, quando era stata imbrattata la sede della Camera del Lavoro Cgil di Olbia: questa volta è accaduto in uno dei locali della Cgil della Sardegna sud-occidentale, dove sono comparse scritte intimidatorie fasciste che prendono di mira l’intera organizzazione e il segretario generale Maurizio Landini.
Un atto “violento e squadrista” si legge in una nota dell’organizzazione sindacale.
Per i segretari della Cgil regionale e sud occidentale Samuele Piddiu e Franco Bardi “si tratta di episodi che non devono essere sottovalutati e rappresentano, purtroppo, la spia di un clima preoccupante che mira a intimidire chi si batte per la democrazia e la giustizia sociale, rappresentando la parte più debole della società”.
Il sindacato sottolinea la necessità che venga fatta chiarezza sui responsabili del vile attacco alla Cgil, oggi nella sua sede di San Gavino, poco più di un mese fa a Olbia e negli ultimi tempi, purtroppo, in tante sedi della Camere del Lavoro di tutta Italia: “Siamo davanti a un metodo fascista purtroppo non isolato – hanno detto Piddiu e Bardi – che reitera l’uso di parole violente e intimidatorie e si caratterizza, anche questa volta, con l’utilizzo del simbolo novax”.
L’appello della Cgil va a tutte le forze civili e democratiche della Sardegna e del Paese per alzare ulteriormente il livello di attenzione e presidio democratico contro ogni genere di azione violenta e fascista. “Noi continueremo a svolgere la nostra attività fondata sui valori della democrazia e dell’antifascismo, e non ci faremo intimidire”, è il messaggio conclusivo della Cgil.
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