Province Città Metropolitana Rifiuti illeciti a Molentargius, la Forestale smaschera i responsabili

Rifiuti illeciti a Molentargius, la Forestale smaschera i responsabili

Scoperti cumuli di rifiuti speciali nelle vasche stagnali di Perdalonga e un residente colto in flagrante mentre abbandonava rifiuti domestici a Medau Su Cramu

Le attività di controllo portate avanti dalla Stazione Forestale di Cagliari durante il mese di ottobre hanno acceso i riflettori su due gravi episodi di abbandono di rifiuti all’interno del Parco Naturale Regionale Molentargius–Saline, una delle aree ambientali più delicate della Sardegna.

Il primo caso riguarda la scoperta di due estesi accumuli di rifiuti speciali, alcuni dei quali potenzialmente pericolosi, nella zona di Perdalonga – Costa Bentu, nel territorio di Quartu Sant’Elena. I materiali, tra cui terre, inerti e masserizie, erano stati depositati a ridosso di una vasca stagnale, con l’evidente intento di colmare lo specchio d’acqua. L’area è soggetta a numerosi vincoli: ricade nella fascia di contiguità della Zona di Conservazione Speciale ITB040022, rientra nel perimetro delle zone Ramsar e nel PUC comunale è classificata come ambito H2s, con severe limitazioni d’uso.

A seguito delle indagini, gli agenti hanno individuato il responsabile del deposito illecito e sequestrato una vasta porzione del sito contaminato. Il soggetto è stato denunciato alla Procura della Repubblica di Cagliari. Nel frattempo proseguono gli approfondimenti per stabilire la titolarità delle aree coinvolte, verificare eventuali ulteriori conferimenti e accertare la presenza di possibili complici.

Un secondo intervento è maturato sempre a ottobre. Scoperto un uomo che da almeno 6 mesi abbandonava sistematicamente rifiuti domestici nel quartiere Medau Su Cramu, lungo via Is Arenas. Dopo aver ricostruito le sue abitudini e predisposto appostamenti mirati, il personale forestale lo ha sorpreso mentre depositava sacchi colmi di rifiuti trasportati dalla propria abitazione.

L’uomo, residente all’interno dell’area protetta, non risultava neppure iscritto per la Tari e quindi privo dei contenitori previsti per il regolare conferimento. Oltre alla sanzione prevista dall’art. 255 del Testo unico ambientale, che può raggiungere i 18.000 euro, gli agenti hanno ritirato la patente in vista della sospensione disposta dal Prefetto. Al trasgressore spetteranno anche i costi delle bonifiche pregresse e la regolarizzazione della posizione tributaria. Sono in corso ulteriori verifiche per accertare eventuali corresponsabili.

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