È stato ufficialmente firmato l’accordo che pone fine alla lunga e complessa vertenza tra la Regione Sardegna e il Governo sulle entrate fiscali spettanti all’Isola. Dopo anni di contenziosi e un confronto tecnico-giuridico articolato, l’intesa garantisce alla Regione 1 miliardo e 390 milioni di euro distribuiti nei prossimi 4 anni.
La svolta arriva a seguito dell’incontro del 20 novembre scorso a Roma tra la presidente Alessandra Todde, l’assessore al Bilancio Giuseppe Meloni e il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti. Ieri pomeriggio è stato formalizzato il documento tecnico che definisce la chiusura delle pendenze relative al periodo 2010-2024, con una transazione che comprende anche le annualità 2025 e 2026. Il contenzioso complessivo, stimato in circa 1,7 miliardi, trova così soluzione dopo oltre tredici anni.
L’accordo stabilisce anche l’apertura di due tavoli tecnici. Il primo per fissare con precisione i criteri relativi al capitolo 1200 del bilancio statale, al fine di prevenire nuovi conflitti dopo il 2027. Il secondo dedicato al tema dell’insularità, volto a definire i meccanismi compensativi dello svantaggio strutturale del territorio. Su questo fronte sono previsti 100 milioni di euro aggiuntivi per ciascuno degli anni 2026 e 2027.
Nel dettaglio, la Regione otterrà 850 milioni a compensazione delle misure agevolative fino al 2024. Di questi, 400 milioni nel 2025, 100 milioni all’anno dal 2026 al 2028 e 150 milioni nel 2029. Si aggiungono 170 milioni annui per il 2025 e il 2026. Entro l’aprile 2026 sarà riavviato il tavolo tecnico-politico del 2019 per la quantificazione dei costi permanenti dell’insularità, mentre entro luglio 2026 saranno definiti i nuovi criteri di compartecipazione ai tributi statali validi dal 2027.
L’intesa prevede anche un rafforzamento della capacità operativa regionale. Via libera, infatti, ad assunzioni a tempo determinato per un massimo di 32 milioni nel triennio 2026-2028, destinate alla Regione e all’Agenzia Forestas per prevenzione incendi, controllo del territorio e protezione civile, senza incidere sui vincoli di spesa. Autorizzata inoltre una deroga ai limiti assunzionali, con incremento al 125% fino al 2028 e al 100% dal 2029.
La Regione ritirerà entro 20 giorni i ricorsi pendenti contro lo Stato, rinunciando alle pretese residue e accettando la compensazione delle spese legali. Sarà inoltre possibile recepire la normativa nazionale che consente nuove assunzioni sulla base della sostenibilità finanziaria e nel rispetto degli equilibri di bilancio.
Soddisfatta la presidente Todde, che definisce il risultato “frutto di un dialogo istituzionale costante” e sottolinea come l’intesa “permetta di aumentare le risorse disponibili per servizi e sviluppo”. Esulta anche il centrosinistra. Per il senatore del Pd Marco Meloni si tratta di “una bellissima notizia per la Sardegna, frutto del lavoro tenace e competente di Alessandra Todde e Giuseppe Meloni”.
Dal centrodestra arriva un apprezzamento accompagnato da una diversa lettura politica. Il deputato di Forza Italia Ugo Cappellacci parla di “via libera che sgombra il campo definitivamente dalle retorica del Governo distratto verso la Sardegna” e richiama alla necessità di una collaborazione istituzionale continua “per ottenere risultati senza ricorrere a un autonomismo a intermittenza”.
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