L’inchiesta sull’omicidio di Cinzia Pinna, la 33enne di Castelsardo freddata con tre colpi di pistola al volto da Emanuele Ragnedda, imprenditore vinicolo di Arzachena, si arricchisce di un nuovo elemento. Il tragico evento si consumò nella notte tra l’11 e il 12 settembre all’interno del casolare della tenuta di Ragnedda, ConcaEntosa, tra Palau e Arzachena.
Una nuova donna, Antonella Fois, 42 anni, originaria di Ozieri ma domiciliata a Palau, è entrata nell’orbita degli inquirenti. Il suo nome è stato fornito da Rosa Maria Elvo, la ristoratrice compagna di Ragnedda, a sua volta indagata per favoreggiamento insieme al giovane manutentore Luca Franciosi.
Su disposizione della Procura di Tempio Pausania, i carabinieri di Palau hanno sequestrato il telefono cellulare della Fois il 18 ottobre scorso. L’obiettivo è reperire eventuali foto o video che ritraggano Ragnedda e che possano essere stati scattati o registrati sia la sera dell’11 settembre sia nei giorni successivi al delitto.
Rosa Maria Elvo, difesa dall’avvocato Francesco Furnari, ha da subito collaborato attivamente con la Procura gallurese, sostenendo di essere stata sempre all’oscuro di quanto commesso dal compagno, che si è costituito e confessato. Secondo quanto riferito all’Ansa dall’avvocato Furnari, la Elvo sarebbe venuta a conoscenza che, nei giorni successivi alla scomparsa e al ritrovamento del cadavere di Cinzia Pinna, Antonella Fois aveva manifestato interesse presso la madre dell’imprenditore, Nicolina Giagheddu, chiedendo notizie della giovane. Questo particolare interessamento avrebbe destato i sospetti della compagna di Ragnedda.
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