Una testimonianza intensa e coraggiosa quella di Alessia Orro a Verissimo, su Canale 5. La pallavolista sarda della Nazionale italiana, intervistata da Silvia Toffanin, ha ripercorso il periodo più buio della sua vita, segnato dalla persecuzione di uno stalker.
“È iniziato tutto il giorno del mio compleanno, in Nazionale. Una persona si è avvicinata con un mazzo di fiori: pensavo fosse un fan. Da lì sono iniziati i messaggi, prima d’amore, poi di minacce. Ha iniziato a seguirmi ovunque, sempre ubriaco e pericoloso,” racconta la 27enne di Narbolia.
All’inizio Orro non ha realizzato la gravità della situazione: “Ho sbagliato a non denunciare subito. Vivi con la paura, ti guardi le spalle, non sei più serena”. L’arresto dell’uomo non ha fermato l’incubo: rimesso in libertà, è tornato a cercarla, costringendo le autorità ad assegnarle una scorta.
“Era terribile. Non guidavo più, per scendere al supermercato dovevo essere scortata. Un giorno ho detto basta, ho rinunciato alla scorta: quello che doveva succedere sarebbe successo. Proprio quel giorno è tornato, ma la Polizia è intervenuta prima che tornassi e potessi vederlo”.
Il percorso verso la rinascita è passato anche attraverso la psicoterapia. “È un trauma che cercavo di nascondere, è una cosa che ti lascia cicatrici grandissime”.
Oggi però Alessia è felice con il suo compagno Matteo Picchio. “Lo amo tantissimo e ringrazio ogni giorno che è venuto con me in Turchia. Una prova d’amore che solo le persone coraggiose fanno”.
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