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Straordinario al San Francesco di Nuoro, salvata vita di una donna in shock settico

Una corsa contro il tempo per reperire un farmaco salvavita introvabile e che è stato recuperato grazie alla collaborazione del Policlinico San Martino di Genova

Una donna di 61 anni era rientrata dall’estero ed era stata ricoverata d’urgenza al San Francesco di Nuoro per una gastroenterite che si era evoluta in shock settico.

Una condizione potenzialmente letale, che si manifesta quando un’infezione si diffonde nel sangue, scatenando una risposta infiammatoria eccessiva e incontrollata da parte dell’organismo.

All’ospedale però hanno agito con prontezza e sono riusciti ad individuare il batterio, endemico della parte del mondo in cui la donna si era recata, e sono riusciti a trattare il caso.

Tuttavia, per la buona riuscita dell’operazione, era necessario recuperare un farmaco salvavita non facilmente reperibile. A quel punto è salito alla ribalta uno straordinario lavoro d’équipe che è stato fondamentale per salvare la vita della donna.

Prima è stata recuperata una dose sufficiente per bloccare il decorso nefasto dell’infezione, ma purtroppo non era abbastanza per favorire la guarigione della paziente: “Viene contattata la dottoressa Desirèe Zanin, Dirigente farmacista presso Irccs Ospedale Policlinico San Martino di Genova – spiega l’ospedale – La dottoressa Zanin resasi conto dell’urgenza estrema della richiesta, la domenica mattina si è recata da casa sua all’Ospedale per reperire il farmaco. Ad attenderla i mezzi dell’elisoccorso Areus, coordinati dai medici del servizio 118, dottoressa Eleonora Madarese e dottoressa Maria Franca Puggioni (Responsabile della Centrale Operativa 118 di Sassari), che ha permesso di far arrivare celermente il farmaco salvavita a destinazione”.

Una vita salvata grazie ad uno splendido lavoro di squadra: “Sono orgoglioso di questo lavoro di squadra – ha commentato il Commissario Straordinario dell’Asl 3 di Nuoro, Angelo Zuccarelli – che coinvolge tante realtà della sanità pubblica nuorese e sarda (e non solo), e sembra quasi uscito da un adrenalinico film di azione, ma che rispecchia quanto di buono possano fare i nostri operatori sanitari per salvare anche una sola vita. A loro va il mio sincero e commosso ringraziamento”.

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