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Omicidio di Cinzia Pinna, Ris di nuovo nella tenuta di Ragnedda | Le ultime

Gli specialisti dell’Arma tornano a Concaentosa per accertamenti balistici: restano due gli indagati per favoreggiamento

Proseguono nella tenuta di Concaentosa, tra Palau e Arzachena, gli accertamenti tecnici del Ris di Cagliari sul luogo in cui, la notte tra l’11 e il 12 settembre, è stata uccisa Cinzia Pinna, 33enne di Castelsardo.

Come riportato dall’Ansa, sul posto questa mattina intorno alle 10 si sono ritrovati gli specialisti dell’Arma, alla presenza dell’avvocato Luca Montella, difensore di Emanuele Ragnedda, l’imprenditore 41enne di Arzachena reo confesso del delitto. I militari hanno effettuato nuovi rilievi balistici nel casolare dove la donna è stata freddata con tre colpi di pistola al volto.

Gli investigatori intendono ricostruire l’intera dinamica dell’omicidio e verificare la corrispondenza tra le tracce raccolte e le dichiarazioni di Ragnedda, la cui versione presenta ancora diversi punti oscuri.

Nel frattempo è stata fissata per mercoledì 15 ottobre l’udienza di riesame davanti al Tribunale di Sassari, dopo l’istanza di scarcerazione presentata dal legale dell’imprenditore, che ha impugnato la misura cautelare in carcere.

La Procura di Tempio Pausania, guidata dalla pm Noemi Mancini, continua a indagare per chiarire eventuali coinvolgimenti di terze persone nella pulizia del casolare avvenuta nei giorni successivi al delitto. Restano due gli indagati per favoreggiamento: Luca Franciosi, 26enne lombardo, e Rosa Maria Elvo, 50enne di San Pantaleo. Quest’ultima avrebbe ribadito agli inquirenti di essere stata ingannata da Ragnedda, che le avrebbe raccontato di aver ucciso un cane all’interno del casolare, spiegazione con cui avrebbe giustificato le tracce di sangue e l’acquisto di un nuovo divano.

Secondo alcune indiscrezioni, inoltre, la Procura disporrebbe anche della testimonianza di una persona che avrebbe visto due individui intenti a ripulire la scena del crimine all’interno della tenuta.

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