Salvatore Sirigu non vestirà più la maglia del Palermo. Il contratto che lo legava al club rosanero è scaduto il 30 giugno e non è stato rinnovato. Una separazione prevista, ma comunque carica di significato per un giocatore che proprio dal capoluogo siciliano aveva spiccato il volo verso il grande calcio.
Il portiere sardo era tornato a Palermo la scorsa estate per dare una mano alla squadra in un momento d’emergenza, dopo l’infortunio al ginocchio di Gomis. In campo ha collezionato soltanto 4 presenze ufficiali – 3 in Serie B e una in Coppa Italia contro il Napoli – ma il suo contributo più importante è arrivato fuori dal rettangolo di gioco, nello spogliatoio. La sua esperienza, la sua leadership silenziosa e il carisma costruito in anni ad alti livelli sono stati un punto di riferimento per i compagni.
Adesso Sirigu, 37 anni, si prende del tempo per decidere il proprio futuro. Due le ipotesi sul tavolo: il ritiro dal calcio giocato oppure un’ultima avventura per coronare un sogno mai nascosto, chiudere la carriera nella “sua” Cagliari. Il legame con la Sardegna è profondo e sincero, e per il portiere cresciuto a Siniscola sarebbe il modo perfetto per salutare il calcio tra la sua gente.
Nel frattempo, il Palermo ha voluto omaggiarlo con un post emozionale sui social. “Ciao Totó, le bandiere sono per sempre. E tra noi non sarà mai un addio” ha scritto il club rosanero postando una foto degli esordi e l’ultima immagine scattata al Barbera.
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