Confindustria Sardegna lancia un grido d’allarme alla vigilia dell’incontro tra la presidente della Regione, Alessandra Todde, e i rappresentanti della Commissione Europea. La Direttiva Ets, entrata in vigore lo scorso 1° gennaio e destinata ad aggravarsi dal 1° luglio, sta colpendo duramente il sistema produttivo dell’isola, a partire dai costi del trasporto marittimo.
La misura europea prevede la tassazione progressiva delle emissioni delle navi e secondo Andrea Porcu, direttore generale di Confindustria Sardegna, “la situazione è ormai insostenibile”. Infatti, “le imprese sarde stanno pagando un prezzo altissimo per una normativa che, pur perseguendo un obiettivo condivisibile come la sostenibilità ambientale, si sta traducendo in un effetto distorsivo, che colpisce in modo sproporzionato il nostro tessuto produttivo”.
Nel dossier tecnico inviato alla Regione, Confindustria ha sottolineato come gli effetti congiunti della direttiva Ets e dei nuovi obblighi imposti dal regolamento “Fuel EU Maritime” abbiano già portato a un incremento dei costi del trasporto marittimo fino al 30%.
“Chiediamo che vengano urgentemente individuate – prosegue Porcu – soluzioni strutturate e misure compensative che, nel rispetto del principio di insularità riconosciuto, garantiscano una reale continuità territoriale delle merci da e per la Sardegna”.
L’associazione degli industriali ha anche richiesto trasparenza sui criteri di calcolo delle tariffe ETS e sulla destinazione dei proventi. Confindustria Sardegna auspica che la presidente Todde possa rappresentare con urgenza questa istanza a Bruxelles, a tutela della continuità territoriale delle merci e del futuro produttivo dell’isola.
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