Le indagini della Polizia locale di Sassari hanno portato all’identificazione di un 37enne ritenuto responsabile di una serie di atti vandalici nel centro cittadino. L’uomo, secondo gli investigatori, avrebbe imbrattato con vernice spray numerosi edifici di valore storico e architettonico nella notte tra il 27 e il 28 ottobre. Grazie alle immagini delle telecamere di sorveglianza e a un meticoloso lavoro investigativo, gli agenti sono riusciti a risalire alla sua identità e a raccogliere prove decisive per la denuncia.
A seguito di un decreto dell’autorità giudiziaria, è stata effettuata una perquisizione nell’abitazione del sospettato, dove gli agenti hanno rinvenuto e sequestrato ben 88 bombolette di vernice spray, due bidoni di pittura acrilica al quarzo e altro materiale utilizzato per i raid vandalici. Determinante anche il ritrovamento di fogli con la firma “Blow”, identica a quella lasciata sulle facciate degli immobili danneggiati.
Gli atti di vandalismo si sono concentrati su edifici storici e religiosi tra piazza Santa Caterina, via al Duomo, piazza Duomo e altre vie del centro. Tra i luoghi imbrattati figurano la chiesa di Santa Caterina e la chiesa di San Giacomo, dove l’autore ha lasciato il suo segno distintivo. Un gesto che ha suscitato profondo sdegno nella comunità sassarese e tra le istituzioni locali.
Le operazioni di polizia si sono rivelate particolarmente complesse, poiché l’uomo ha agito nelle ore notturne per evitare testimoni. Tuttavia, le telecamere di videosorveglianza hanno permesso di seguirne i movimenti, dalla fase di imbrattamento fino al momento in cui ha raggiunto la sua auto in piazza Mazzotti per cambiarsi e lasciare il centro storico. Grazie alla targa del veicolo e ai dettagli del suo abbigliamento, gli investigatori sono riusciti a identificarlo e a ricostruire il suo percorso.
Il 37enne dovrà ora rispondere dei reati di deturpamento e imbrattamento di beni culturali e paesaggistici, un’accusa che prevede pene severe, con il rischio di reclusione fino a 3 anni e multe fino a 10mila euro. L’episodio si inserisce in un contesto più ampio di lotta contro il degrado urbano e la tutela del patrimonio storico cittadino, obiettivo prioritario per le forze dell’ordine e l’amministrazione locale.
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