Un detenuto doveva essere trasferito dal carcere di Uta ad un’altra struttura, ma durante le operazioni ha aggredito un sanitario e alcuni poliziotti.
Sono stati momenti di tensione quelli vissuti questa mattina, intorno alle 4.30, nella casa circondariale. A darne notizia è stato Luca Fais, segretario per la Sardegna del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria:
“Questa mattina alle 4.30, durante le operazioni di traduzione di un detenuto straniero pluriaggressivo e noto per essere autore di svariati eventi critici, all’atto della partenza per altro istituto, ha iniziato ad inveire dapprima contro i medici e personale sanitario con minacce e tentativi di aggressione fisica, per poi scagliarsi contro il personale di Polizia Penitenziaria intervenuto”.
Uno degli agenti colpiti dal detenuto ha riportato la frattura di alcune costole con una prognosi di 21 giorni. Gli altri invece se la sono cavata con tre giorni di cure.
Successivamente, ha voluto esprimere la sua solidarietà ai colleghi anche il segretario generale della Sappe, Donato Capece: “Mi preoccupa questo nuovo grave episodio avvenuto nella Casa circondariale di Cagliari. Torno a denunciare come la consistente presenza di detenuti stranieri e/o con problemi psichiatrici è causa da tempo di gravi criticità per quanto attiene l’ordine e la sicurezza delle carceri sarde e del Paese”.
“Gli attuali vertici ministeriali, dipartimentali e regionali – ha proseguito Capece – devono assolutamente porre tra le priorità d’intervento la garanzia dell’incolumità fisica dei poliziotti penitenziari. Non si corra il rischio di lasciare le carceri in mano ai delinquenti. Fare il poliziotto penitenziario in carcere è sempre più pericoloso e noi ci sentiamo abbandonati da tutti“.
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