L’European Union Emissions Trading Scheme, anche noto come Eu Ets, rischia di danneggiare fortemente la Sardegna. A riferirlo è stata l’assessora ai trasporti Barbara Manca, nel corso di un colloquio con Confindustria.
“La Sardegna rischia di pagare il prezzo più alto di tutti nell’applicazione della direttiva che impone l’entrata in vigore della tassazione ETS, fortemente impattante per una Regione come la nostra che vede nel mare la principale infrastruttura per il trasporto delle merci” ha affermato l’assessora.
“Non possono essere solo gli imprenditori sardi a pagare il prezzo della transizione energetica – prosegue – e a essere così tanto penalizzati rispetto ai colleghi del resto d’Europa. Non ci possiamo permettere che questo accada”.
Questa misura introdotta dall’Unione Europea infatti mira a limitare il consumo di combustibili fossili per quanto riguarda il trasporto marittimo nel continente.
“Abbiamo ascoltato le comprensibili istanze del mondo imprenditoriale sardo su questa normativa – spiega ancora Manca – Le compagnie marittime operanti in libero mercato hanno già adeguato le tariffe generando un costo per le imprese, che Confindustria quantifica in 50 milioni di euro annui, un macigno che nessun’altra Regione europea si trova costretta ad affrontare, né chi possiede l’alternativa del trasporto su gomma, né chi, trattandosi di isole minori, non è interessato dall’applicazione della nuova tassazione”.
L’assessora poi conclude: “Raccogliamo quindi senza indugi la richiesta di aiuto dei nostri imprenditori. Le strade sono due. Da una parte concertare con la Commissione europea una soluzione che tamponi l’emergenza in corso, per esempio una sospensiva temporanea, dall’altra individuare soluzioni durature e di ampio respiro come la discussione organica della continuità delle merci”.
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