“La Regione Sardegna dice no al Governo nazionale e non si fa dettare la linea sulla riorganizzazione della rete scolastica sarda”. Inizia così la nota durissima della Regione Sardegna contro la decisione dell’esecutivo Meloni di accorpare 9 istituti scolastici sardi.
“La battaglia per difendere la scuola isolana è a tutto campo: la delibera approvata oggi dalla Giunta regionale definisce bene il perimetro entro il quale ci si sta muovendo” prosegue la nota. I punti principali per la Giunta sono: il contrasto a “un dimensionamento scolastico iniquo basato su numeri stimati”; “dare sostegno economico agli enti locali sede di autonomie scolastiche accorpate”; “approvare subito un disegno di legge che definisca le competenze costituzionali sul tema”; “sostenere l’azione parlamentare” su Milleproroghe e Insularità.
Il Ministero infatti ha individuato 9 autonomie scolastiche da accorpare, sulla base di una stima della popolazione studentesca. Per la Giunta però “questi dati, utilizzati come base di calcolo per il dimensionamento, non tengono conto del numero reale di studenti e studentesse, che arriva a circa 3000 unità in più rispetto alle stime“.
La Delibera di oggi si basa invece “sui numeri reali, al pari dell’azione di altre Regioni d’Italia come la Campania e la Toscana, per le quali a breve si pronunceranno nel merito i giudici amministrativi”. La Sardegna mette in campo un dimensionamento di soli 6 Istituti invece che di 9, con la scelta che è ricaduta su Istituti comprensivi del primo ciclo, dello stesso Comune o di Comuni vicini tra loro, con un numero di alunni e alunne mai superiore alle 1300 unità.
“Si è scelto di non agire sul secondo ciclo di istruzione per non incidere ulteriormente in situazioni nelle quali la percentuale di dispersione scolastica è già alta, e dove in questi anni sono stati effettuati degli accorpamenti tra indirizzi di studio non omogenei che rendono difficoltosa la gestione. Si tratta ovviamente del solo accorpamento amministrativo degli Istituti che non prevede alcuna chiusura di plessi scolastici e non implica alcun disagio per gli studenti, le studentesse e le famiglie sarde”.
La Giunta inoltre stanzia un fondo da 2,5 milioni di euro destinato alla popolazione scolastica e giovanile dei Comuni interessati dagli accorpamenti, con risorse “mirate a sostenere attività di accoglienza scolastica, servizi di trasporto, di mensa gratuita, di mobilità regionale ed extraregionale, di premi studio, di attività sportive, culturali e sociali”.
Nella dura nota della Giunta Todde anche una stoccata. “La Regione Sardegna investe sulla scuola mentre il Governo taglia. Il mondo dell’istruzione non è per l’Esecutivo sardo un terreno sul quale risparmiare”.
Nella delibera adottata dalla Giunta, si tiene conto di due proposte arrivate dagli ambiti provinciali: per Cagliari accorpamento dell’Ugo Foscolo con Istituto comprensivo Via Stoccolma; per la Gallura accorpamento dell’Istituto comprensivo di Aggius a quello di Tempio. Ancora, l’Istituto comprensivo di Thiesi con Istituto Comprensivo di Pozzomaggiore; l’Istituto comprensivo di Orgosolo con quello di Oliena; Istituto Comprensivo di Teulada con l’Istituto Comprensivo di Santadi e, infine, l’accorpamento dei due Istituti comprensivi di Tortoli.
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