Ha fatto tanto discutere il rigore non concesso al Cagliari nella gara contro l’Atalanta per tocco di mano in area di Kossounou dopo il cross di Deiola. L’arbitro Pairetto e la sala Var hanno deciso di far proseguire il gioco senza concedere il penalty ai rossoblù.
Ora arriva anche la conferma che, i direttori di gara, hanno preso un grosso abbaglio sulla situazione e sarebbe stato corretto concedere il calcio di rigore in favore del Cagliari. Il braccio di Kossonou, nonostante il rimpallo su un altra parte del corpo, si trova in posizione innaturale e da regolamento sarebbe stato corretto fischiare il fallo.
“Purtroppo qui dobbiamo parlare di un errore, di un errore da campo e da sala VAR, perché l’attitudine con cui Kossounou si oppone al cross di Deiola è un’attitudine punibile, il suo braccio è già alto sopra la linea delle spalle prima ancora che parta il cross di Deiola. Si va ad assumere un rischio, andando poi a impattare il pallone. È una situazione, dunque, da calcio di rigore. Dalla sala VAR e forse anche dal campo si va a porre l’enfasi sul fatto che è un contatto avvenuto dopo un rimpallo, che però in questo caso non va a sanare la situazione perché, ripeto, il braccio di Kossounou è alto e in posizione innaturale già prima che il cross di Deiola parta”, dichiara il componente della CAN Mauro Tonolini.
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