È scontro sui social tra il meteorologo Matteo Tidili e l’antimilitarista Angelo Cremone sul tema delle presunte scie chimiche viste sui cieli del Medio Campidano prima del recente nubifragio nell’Isola.

Nonostante ci siano evidenze e studi autorevoli sull’inesistenza delle scie chimiche, Cremone aveva pubblicato sui suoi profili social una foto di due scie nel cielo chiedendosi se non avessero portato poi alle pesanti conseguenze meteorologiche.

Tidili ha voluto fare chiarezza con un post sui social, smontando pezzo per pezzo la teoria dei complottisti, definita una “narrazione folle e delirante“.

“Questa narrazione non solo manca di basi scientifiche (nella notte tra il 26 e 27 ottobre infatti l’atmosfera era satura di umidità a tutte le quote e qualsiasi aereo lasciava scie di condensazione perché la nostra isola era interessata da un intenso sistema frontale stazionario collegato alla stessa goccia fredda che qualche giorno dopo avrebbe determinato il temporale catastrofico su Valencia – per cui nessun evento inatteso e nessuna guerra) ma ignora totalmente il peso delle dinamiche atmosferiche ben note e studiate distraendo l’opinione pubblica dalle vere cause degli eventi estremi”.

Tidili spiega che la scienza fornisce già tutti gli strumenti affidabili per comprendere e prevedere, nei limiti imposti dai modelli, questi fenomeni.

“Queste teorie non solo distorcono la percezione pubblica ma ostacolano pure gli sforzi necessari per costruire una società più informata e resiliente di fronte ai cambiamenti climatici…. senza considerare il fatto che che questo atteggiamento speculativo è spregevole e irrispettoso nei confronti delle vittime o di chi ha perso tutto e che magari merita e pretende risposte concrete”.

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