(Foto credit: Ansa)

Carlo Caruana è nato e vissuto a Cagliari. A 42 anni ho deciso di cambiare vita, raggiungendo gli Stati Uniti per inseguire il sogno americano. Oggi, come tanti dopo aver votato, seguirà con interesse e trepidazione le elezioni americane dedicate all’elezione del nuovo presidente. Chi sarà: Kamala Harris o Donald Trump?

Carlo non conosceva molto l’inglese, si è rimboccato le maniche e ha coltivato il suo sogno fino a raggiungere i suoi obiettivi. Vive a Los Angeles da quattro anni dopo averne vissuti tre a New York. Negli States si è sposato, ha ottenuto la cittadinanza e lavora in una delle città più ambite del mondo.

Con lui proviamo a capirci qualcosa su cosa accadrà tra questa notte e i prossimi giorni di spoglio elettorale per le elezioni americane.

Che aria tira in America?

Si respira aria di paura. Intesa come paura di non sapere. Non sapere con esattezza dove si andrà a finire. Sia la California che New York sono a favore di Kamala, però c’è anche il resto degli Stati Uniti. E il resto dell’America delle persone bianche e ricche voterà per Trump. C’è molta incertezza.

Come mai si è arrivati a questo punto: incidono la forza di Trump o i problemi riscontrati dall’amministrazione Biden?

Semplicemente non ci sono alternative. Trump fa forza sul senso degli americani di patriottismo. Che non è quello che abbiamo noi in Italia. Per loro è un difendere a tutti i costi le proprie cose e far vedere che sono migliori degli altri. Sicuramente Biden non ha saputo risollevare gli americani dal punto di vista economico, e anche come figura a livello internazionale. Gli Usa non hanno più l’impatto che avevano quando c’era Trump presidente. Il malcontento è generale. Chi andrà a votare per Harris non è totalmente fiducioso sulle sue capacità.

È stato meglio o peggio per il Partito Democratico avere la carta Harris per sostituire Biden?

È stato molto meglio. Le condizioni fisiche e psichiche di Biden lo stavano rendendo ridicolo. Non solo agli americani ma anche a livello internazionale. Andava fatta una scelta. E in opposizione a Trump, credo che quella di Kamala fosse la migliore. Personalmente avrei preferito Michelle Obama. Mai dire mai. Dal punto di vista politico ha una sua forza e importanza. Avrebbe fatto più presa sul popolo americano una personalità come la sua. Comunque è sempre dietro le quinte, come il marito Barack.

Barack Obama da una parte e Elon Musk dall’altra: quanto possono aver inciso sulle campagne elettorali democratiche e repubblicane?

Secondo me, Barack Obama ha inciso più per la Harris di quanto non abbia fatto Musk per Trump. Elon Musk è un imprenditore e qui è visto come una persona fin troppo eccentrica. Per quello che sento e vedo, i coniugi Obama hanno avuto maggiore impatto.

Quando sapremo il risultato finale?

Sarà come quattro anni fa, bisognerà andare a contare le ultime schede. Sembrerebbe un testa a testa fino alla fine. Quattro anni fa dovemmo attendere cinque giorni, credo sarà la stessa cosa anche questa volta. Sperando che non ci siano sommosse popolari.

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