Poco dopo l’approvazione della mozione per il “Cessate il fuoco” a Gaza, con cui la Sardegna ha riconosciuto l’esistenza lo Stato di Palestina, è stato stabilito il calendario delle prossime riunioni del Consiglio regionale.
I lavori riprenderanno il 5 novembre, e all’ordine del giorno vedranno per primo il Ddl 53 di variazione di bilancio, da approvare il prima possibile per poter spendere le risorse destinate, e a seguire il Ddl 45 sulle aree idonee per gli impianti da energia rinnovabile, insieme ad alcune mozioni.
Qui però è cominciato lo scontro tra maggioranza e minoranza. Il campo largo avrebbe voluto anticipare la seduta a lunedì 28 ottobre, in modo da accelerare la manovra finanziaria che riassegna 530 milioni di risorse. Tuttavia, l’opposizione si è rifiutata.
Situazione capovolta invece per quanto riguarda la richiesta dell’esame di urgenza per la legge Pratobello 24. La maggioranza infatti ha negato tale richiesta avanzata dall’opposizione.
Una bocciatura che ha scatenato la reazione dei capigruppo: “Oltre 211mila firme non potevano assolutamente passare inascoltate – ha evidenziato Angelo Cocciu, di Fi -, era una promessa che abbiamo fatto ai sardi: non modificare la Pratobello ma chiedere immediatamente l’ingresso all’interno del Consiglio regionale. Noi andiamo avanti con la nostra strada, crediamo in questa iniziativa e speriamo che la maggioranza possa cambiare idea”.
Successivamente è intervenuto anche Umberto Ticca, dei Riformatori: “il Consiglio regionale deve essere impegnato sulla stessa materia in un’unica sessione: quindi nel momento in cui si affrontano le aree idonee, va affrontata anche la proposta di legge per Pratobello“.
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