Ospite del Festival delle Regioni a Bari, la governatrice sarda Alessandra Todde ha avuto modo di parlare anche degli ultimi temi caldi a livello nazionale, oltre a ribadire le sue posizioni in termini di rinnovabili in Sardegna e autonomia differenziata.

La manovra del Governo? È debole, incentrata sull’austerità, senza soldi per i giovani e scaricano i tagli sugli imprenditori confermando la rimozione dell’ACE e di Transizione 4.0, come se già non bastassero 18 mesi consecutivi di calo della produzione industriale” ha detto intervistata da La Gazzetta del Mezzogiorno.

“Per non parlare del gioco sugli extraprofitti. Si sono inventati una sorta di prestito che le banche recupereranno nel 2027. Nel frattempo la gente soffre e non riesce a curarsi. Sulla sanità danneggeranno milioni di cittadini visto che le risorse stanziate sono totalmente insufficienti. Passeremo dal 6,3% del Pil nel 2025, per poi scendere al 6,2%: il livello più basso dal 2007 considerando poi che la media europea è del 7%”.

Per quanto riguarda la Sardegna, invece, tiene banco la questione energetica. “Lo scorso luglio, abbiamo approvato una legge che sospendeva per massimo 18 mesi l’istallazione di nuovi impianti. Una legge che verrà superata da quella sulle Aree idonee che andrà a breve in consiglio regionale. Sia chiaro: non abbiamo bloccato le rinnovabili, abbiamo fermato la speculazione. La Sardegna chiuderà le centrali a carbone, farà la società energetica regionale e finanzierà l’autoproduzione, le comunità energetiche e l’autoconsumo con circa un miliardo di euro da qui al 2030″.

E sull’autonomia differenziata è inamovibile: “Come Regione Sardegna abbiamo deciso di impugnare perché l’autonomia differenziata mina le nostre prerogative, ci impoverisce e sottrae ai sardi risorse essenziali”.

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