La sperimentazione a Cagliari è ufficialmente partita: oggi si è tenuta l’inaugurazione di via Quesada con la sua nuova veste, ovvero quello di “via scolastica”.

Gli ultimi dettagli del progetto erano stati resi noti ieri e oggi al posto del taglio del nastro sono cominciati giochi, canti, balli e disegni appesi lungo i cancelli dell’istituto “Giovanni Lilliu”.

Si tratta di un’area completamente pedonalizzata che andrà a fare da apripista per altre strade nei pressi di determinate scuole della città. All’inaugurazione tenutasi questa mattina hanno preso parte l’assessore alla mobilità, infrastrutturazione urbana e gestione uffici comunali, Yuri Marcialis, oltre all’assessore alla pubblica istruzione, Giulia Andreozzi.

Lo scopo è duplice: alimentare la mobilità sostenibile, ma soprattutto rendere più sicuro l’ingresso dei bambini a scuola. In questo modo, gli spazi al di fuori degli istituti scolastici potranno essere utilizzati anche per giochi e nuove forme di apprendimento.

“Questa è solo la prima di una serie di sperimentazioni – ha commentato l’assessora Andreozzi – da portare in tutta la città per restituire nuovi spazi alle bambine e ai bambini che frequentano le scuole a Cagliari. Ci vorrà sinergia tra tutti per studiare le criticità che ci possono essere per la viabilità ma sono convinta che la direzione sia quella giusta. E vedere le bambine e i bambini felici mentre giocano all’esterno della scuola, ce lo conferma”.

Andreozzi ha poi proseguito: “Pensiamo che sia uno dei primi step per puntare alla vivibilità e riappropriazione degli spazi urbani. E iniziare dalle scuole ci è sembrato l’aspetto migliore. Pensiamo che agire sulle strade scolastiche sia il modo più consono per dimostrare che spazi dedicati alla sola viabilità possano diventare luoghi di condivisione e di gioco”.

“Un modo diverso – ha concluso l’assessora – per approcciarsi alle strade di Cagliari e ora serve solo rimodulare certe vecchie abitudini. Dobbiamo capire che le esigenze proprie non sono le uniche ma bisogna pensare anche alle nuove generazioni”.

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