Intervistata dall’Espresso, la presidente della Regione Alessandra Todde ha fatto il punto sul Movimento 5 Stelle e sulla cruciale tematica delle rinnovabili nell’Isola. A proposito del suo partito, la governatrice ha ribadito ancora una volta la sua marcata appartenenza progressista.
“In questo percorso di trasformazione del Movimento la mia linea di demarcazione è di essere una donna progressista. Se dovessimo andare a destra sarei in grandissima difficoltà” ha detto Todde. “Io in un governo M5s-Lega? Manco morta. Vengo da una regione che ha veramente pagato con l’emigrazione, io stessa sono stata via tanto, so cosa vuol dire essere una persona che si deve adattare. E sono stata accolta. Mi infastidisce soprattutto l’aspetto razzista, il cercare sempre di far crescere questa paura del diverso”.
E sulla questione energetica spiega: “È in corso una campagna di demonizzazione, ma capisco che i sardi siano arrabbiati, era dal 2021 che nessuno se ne occupava, quando ci siamo insediati abbiamo trovato il caos. In questi primi mesi di governo abbiamo fermato tutti i progetti presentati, tranne 37 impianti (4 progetti eolici) che avevano già iniziato i lavori, abbiamo fatto un censimento, procederemo a una pianificazione territoriale per decidere dove sì e dove no. È una sfida trasformativa per la regione, uscire dal tempo delle servitù, diventare produttori di energia”.
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