È stato un pianto straziante quello che ha colto Sergio Massidda dopo la gara del sollevamento pesi alle Olimpiadi di Parigi. Conclusasi con un nulla di fatto: tre errori e il sogno a cinque cerchi volatilizzato.

Ai microfoni di Eurosport, il pesista di Ghilarza è stato un fiume in piena. Un crollo emotivo molto forte, tra lacrime e singhiozzi.

Mi fa male perché l’avevo promesso a mio nonno, che se n’è andato purtroppo. Ho la voce ancora rotta perché sono otto anni.. So che ogni gara è a sé e queste cose succedono, quindi non è tanto il fatto di essere andato male in gara. Però l’Olimpiade non è una gara come le altre, sono l’emblema dello sport”.

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