Quasi un quinto delle imprese artigiane della Sardegna, il 19,2% di quelle attive, è coinvolto, direttamente o con l’indotto, nel mercato turistico regionale.
Sono ben 6.597 le piccole e medie realtà che si occupano di attività legate alle vacanze e allo svago. Dall’agroalimentare ai servizi turistici, dalla cura della persona alle attività ricreative, culturali e dell’intrattenimento, dai bar, caffè e pasticcerie alla somministrazione di alimenti e bevande, per arrivare ai trasporti, gestione di strutture ricettive e sportive ma anche produzione e vendita di monili, artigianato artistico, abbigliamento e calzature. Queste offrono lavoro a 16.337 addetti.
Grazie al trend positivo del turismo registrato anche quest’anno, per le realtà produttive cresce la domanda di beni e servizi. Infatti, rispetto agli anni passati, la percentuale delle aziende che lavora con le vacanze è cresciuta dal 17,1% del 2013, al 18,4% del 2015, per arrivare al 19,2% di quest’anno. La percentuale rilevata nella nostra regione supera del 2,5% la media nazionale del 16,7%.
Lo rileva l’elaborazione dell’Ufficio Studi di Confartigianato Imprese Sardegna (fonte UnionCamere-InfoCamere 2024), sull’artigianato interessato dalle attività turistiche nell’isola.
A livello nazionale, la Sardegna occupa la sesta posizione dopo la Sicilia con il 22,2% e la Toscana con il 21,6%.
“Questa fittissima rete di imprese è al servizio dei turisti ed è fondamentale per rendere accogliente il nostro territorio – commenta Giacomo Meloni, presidente di Confartigianato Imprese Sardegna – non a caso il 59% della spesa dei viaggiatori è dedicata a trasporti passeggeri, ristorazione e acquisti di prodotti artigianali e del made in Italy e made in Sardegna. Nel complesso si tratta di un paniere di beni e servizi per i quali la qualità fa la differenza, consolidando l’elevata reputazione dell’offerta turistica isolana”. “Le imprese sarde che operano a più titoli nel turismo sono una grande risorsa per l’economia della nostra isola – aggiunge Meloni – è bene che la politica continui sempre più a mettere al centro della propria agenda questi due tessuti produttivi”.
Tra le vecchie province della Sardegna, in testa quella di Cagliari con 2.559 imprese e 5.932 addetti, seguita da Sassari-Gallura con 2.290 imprese con 6.150 addetti, poi Nuoro con 1.350 attività artigiane e 3.308 lavoratori e, infine, Oristano con 398 imprese e 947 addetti.
In chiave settoriale il comparto principale è l’agroalimentare, che conta 1.567 imprese (23,8% delle imprese artigiane del settore) e produce cibo e bevande, prodotti per cui siamo famosi presso i turisti stranieri e la cui qualità permette al nostro Paese di primeggiare per numero di prodotti agroalimentari e di bevande alcoliche a denominazione di origine e a indicazione geografica riconosciuti dall’Unione europea. Mentre sono 1.482 i ristoranti e pizzerie (22,5%) e 446 bar, caffè e pasticcerie (6,8%) – insieme si tratta di 1.928 imprese e del 29,2% del settore – mettono a disposizione dei turisti i prodotti di qualità prodotti dal comparto agroalimentare contribuendo all’ospitalità.
Seguono le 1.352 imprese delle altre attività manifatturiere e dei servizi (20,5%) che comprendono importanti attività dell’artigianato quali la produzione di gioielleria e bigiotteria, ceramica e vetro e cornici, la lavorazione artistica di marmo, ferro, rame e altri metalli, la fotografia, i servizi alle persone come ad esempio centri benessere e palestre ed anche i servizi per animali domestici. Sono invece 1.169 le imprese del trasporto persone (17,7%) che integrano l’offerta dello spostamento dei turisti. A seguire 503 le imprese di abbigliamento e calzature (7,6%) che contribuiscono al nostro successo nel mondo della moda che è tra i comparti più rappresentativi all’estero del made in Italy e dello stile italiano.
“In ogni caso i numeri continuano a dimostrare come artigianato e turismo siano molto più che complementari – aggiunge Daniele Serra, segretario regionale di Confartigianato – e come questi due elementi, fondamentali per la nostra economia, debbano essere promossi e venduti insieme”. “Stare al sesto posto nazionale non è più sufficiente – conclude il Segretario – è necessario entrare nei primi tre posti in Italia. Ciò lo si può fare continuando a investire e a fare promozione e, soprattutto, credendoci”.
I dati Unioncamere – Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, Sistema Informativo Excelsior relativi alla domanda di lavoro delle imprese ci dicono che, per l’estate 2024, nei tre mesi estivi di giugno, luglio e agosto le imprese della Sardegna dei servizi di alloggio e ristorazione e servizi turistici prevedono 22.780 nuove entrate, pari al 43% delle 53 mila previste dalle imprese di tutti i settori. Rispetto allo stesso periodo del 2023 rileviamo però un trend decrescente, con 930 ingressi preventivati in meno (-3,9%).
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