(Foto credit: Ansa)

L’11 giugno del 1984, quaranta anni fa, moriva a 62 anni Enrico Berlinguer, segretario generale del Pci, in seguito ad un ictus subìto durante un comizio a Padova.

Fu l’uomo del “compromesso storico” con la Dc, l’uomo che seppe tracciare un solco fra il comunismo italiano e quello sovietico. Il Pci, sotto la sua guida, toccò il massimo consenso elettorale con il 34,4% nel 1976. Enzo Biagi di lui disse: “E’ uno dei pochi politici che mantiene la parola”.

Nella giornata odierna, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha lasciato un ricordo.

“Personalità politica stimata e popolare, capace di scelte coraggiose, che hanno rafforzato le basi della Repubblica e consolidato la crescita democratica del Paese. Berlinguer è stato leader del movimento comunista italiano in un decennio particolarmente difficile che lo vide impegnato a difendere la Costituzione e la vita democratica da attacchi eversivi e dagli assalti del terrorismo. L’assillo della pace e della cooperazione internazionale lo condusse a proporre percorsi e scelte sempre più autonomi, nell’interesse del popolo. Il suo contributo, ideale e culturale – conclude Mattarella -, ha concorso ad associare i lavoratori che si riconoscevano nel Pci a quel cammino di integrazione europea che l’Italia è stata capace di percorrere da protagonista”.

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