Se non ci saranno novità nel corso di questo fine settimana, saranno ben cinque i candidati alla presidenza della Regione Sardegna in vista delle elezioni del 25 febbraio 2024.

Non ci sono solo le corazzate centrodestra e centrosinistra, ma tre outsider che provano a ritagliarsi uno spazio importante tra gli elettori e le elettrici sarde.

Secondo un sondaggio, di tre settimane fa e commissionato dal centrodestra nazionale a Euromedia Research, Paolo Truzzu risulterebbe in vantaggio per la vittoria nell’ipotesi di un sostegno da parte del centrodestra unito.

Il sindaco di Cagliari è tallonato da Alessandra Todde, più staccato invece Renato Soru. Il sondaggio non comprende né Maria Rosaria Randaccio e né Lucia Chessa, le cui candidature sono state ufficializzate negli scorsi giorni.

Paolo Truzzu con molta probabilità si presenterà ai nastri di partenza con una decina di liste. Al suo fianco ci sono i seguenti partiti: Fratelli d’Italia, Forza Italia, Lega, Riformatori, Sardegna al Centro, Uds, Democrazia Cristiana di Rotondi, Udc, Democrazia Cristiana di Cuffaro, Noi con l’Italia, Pli e Anima di Sardegna.

Alessandra Todde ha già fatto sapere di volersi presentare alla guida di dieci liste. Al suo fianco ci sono i seguenti partiti: Partito Democratico, Movimento 5 Stelle, Partito Progressista, Psi, Demos, Europa Verde, A Innantis, Centro Democratico, La Base, Fortza Paris, Possibile, Orizzonte Sinistra, Sinistra Futura, Insieme, Italia in Comune, Uniti per Alessandra Todde.

Renato Soru proverà a far leva soprattutto sul proprio carisma, dato che sarà sostenuto da meno liste dei principali competitor. Al suo fianco ci sono i seguenti partiti: Azione, + Europa, Rifondazione Comunista, Progetto Sardegna, Upc, Irs, Progres, Sardegna Chiama Sardegna, Liberu e Italia Viva (anche se non formalmente).

Maria Rosaria Randaccio, dopo una lunga militanza per la Zona Franca, si propone alla guida della lista “Forza del Popolo“. Lucia Chessa, segretaria dei Rossomori, è invece candidata per la lista “Sardegna R-Esiste“.

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