Renato Soru ha presentato la sua “Rivoluzione Gentile” davanti ad un Teatro Doglio pieno. Al suo fianco i Progressisti, Liberu, +Europa e, a sorpresa, Romina Mura.
Il primo colpo lo piazza all’inizio, annunciando la sua uscita dal Pd. “Sono stato tra le 40 persone che lo hanno fondato. Ho consegnato passione, competenza e la mia voglia di partecipazione politica. Questo diritto alla partecipazione ora me lo riprendo e lo metto a disposizione di un nuovo soggetto politico”.
Il progetto intende “portare fuori la Sardegna dalla sacca stagnante in cui è finita”. E a chi parla di sconfitta se divisi, risponde che “si perde se si hanno in mente gli equilibri del passato”.
Nonostante l’evento, Soru dice di essere in campo ma di non chiudere al dialogo con il Centrosinistra. Spiega che “non penso la mia sia l’unica candidatura possibile. Ci sono altre persone, altri sindaci bravi e personalità autorevoli. Non possiamo pensare al futuro della Sardegna con scelte calate dall’alto e imposte”.
Sulla Todde, ribadisce la contrarietà e che “non ho ricevuto nessuna telefonata, sono mesi che non ci sentiamo”. Ma rilancia: “Noi rimaniamo aperti sino all’ultimo istante al confronto, fino all’ultimo minuto siamo pronti a discutere del progetto, del programma e delle modalità di scelta su chi dovrà guidare e garantire questo programma”.
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