La Sardegna sta vivendo un periodo di passaggio, che economicamente si sta facendo sentire in modo gravoso nelle tasche di cittadine e cittadini.
Una recente analisi di Coldiretti, ad esempio, dava le famiglie sarde all’ultimo posto in Italia per la spesa alimentare. Ma sono diversi i settori dove l’Isola fatica a emergere.
Il professor Riccardo De Lisa ci consente d’avere un quadro più completo sulla complessità dell’economia regionale.
Economia regionale della Sardegna: come stiamo andando?
Se le economie europea e italiana “starnutiscono”, la Sardegna ha il raffreddore. L’economia dell’Isola è piccola e fragile, ed è afflitta da tempo da problemi strutturali, che per motivi diversi non riusciamo a risolvere. La Sardegna oggi dispone di risorse pubbliche, comunitarie e nazionali, di ammontare significativo che però richiedono procedure snelle per renderle fruibili produttive. Occorre una valutazione approfondita, certamente complessa e non agevole, su come riuscire a spendere meglio le risorse, altrimenti non serve avere così tanti fondi. E questo è importante e urgente. Da un lato abbiamo imprese e famiglie che soffrono, dall’altro abbiamo risorse finanziarie immobilizzate.
Una fonte economica sembrerebbe essere quella green. Come vede la transizione della Sardegna verso la sostenibilità?
Stiamo viaggiando verso uno sviluppo futuro dell’economia che sia in grado di soddisfare i bisogni di oggi. Senza però compromettere che le generazioni di domani riescano a soddisfare le proprie necessità. Occorrono risorse per fare questo. Il pubblico non può, e non deve, fare tutto. Occorre veicolare anche i fondi privati verso gli obiettivi di sostenibilità. Siamo nel campo della “finanza di impatto” dove i capitali privati e pubblici si fondono, dove soggetti pubblici, amministrazioni, fondazioni, banche e imprese danno “gambe finanziarie” ai progetti di sostenibilità. Nella nostra Isola abbiamo una importante Fondazione (la Fondazione di Sardegna) che potrebbe agire da apripista, da volano per l’avvio di tali progetti.
Spesso si dice che gli italiani siano poco educati nella cultura finanziaria. Come siamo messi in Sardegna?
Secondo l’ultimo rapporto Consob, l’80% delle famiglie italiane ritiene complesso gestire le proprie finanze. Motivo dell’incertezza del contesto economico e dalla forte crescita dei prezzi. L’indagine inoltre indica che la cultura finanziaria degli italiani è poco diffusa. Solo poco più del 30% degli italiani conosce i concetti di base della finanza. In Sardegna, la situazione non migliora di certo. Nel mondo di oggi dobbiamo essere più bravi con le nostre finanze e allora dobbiamo irrobustire la nostra cultura finanziaria. Agire sulla cultura finanziaria è opportuno e urgente.
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