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Il decimo rialzo dei tassi da parte della Bce rischia di rivelarsi un disastro per le imprese sarde, con un maggiore costo di 123 milioni rispetto al 2022.

L’allarme è lanciato da Confartigianato Sardegna che fa appello agli istituti di credito: “Ragioniamo insieme per trovare soluzioni che vengano incontro alle piccole e medie imprese isolane”, dicono Maria Amelia Lai e Daniele Serra (Presidente e Segretario).

Una recente analisi dell’Ufficio Studi di Confartigianato Imprese Sardegna, su dati dello scorso marzo della Banca d’Italia, ha rilevato come la dinamica tendenziale delle erogazioni dei prestiti all’artigianato sardo abbia registrato una contrazione del -6,6%, quota superiore al -4,4% calcolato per il totale imprese regionali.

L’analisi di Confartigianato ha, inoltre, stimato che per la Sardegna, sulla base dell’incremento tendenziale dei tassi, un maggiore costo su base annua sul credito erogato alle MPI (micro e piccole imprese fino a 50 addetti) di 123 milioni di euro.

Sulla base dello stock dei prestiti concessi alle imprese fino a 20 addetti e alla distribuzione degli addetti nelle piccole imprese con 20-49 addetti si stima a livello provinciale un maggiore costo su base annua sul credito erogato alle MPI pari a 38 milioni di euro a Sassari, a 38 milioni di euro a Cagliari, a 19 milioni di euro nella provincia del Sud Sardegna, a 17 milioni di euro a Nuoro e a 12 milioni di euro a Oristano.

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