Importante operazione della Polizia Penitenziaria del carcere di Uta. Questa mattina è stato rinvenuto un microcellulare, di cui proprietario è un noto esponente di un clan camorristico.

Il personale di Polizia Penitenziaria in servizio a Uta però ha anche proclamato lo stato di agitazione per le difficili e precarie condizioni operative e di lavoro.

Come riferisce Luca Fais, segretario del SAPPE, “siamo stati costretti a causa dei provvedimenti assunti dalla Direzione di Uta sulla modifica dell’orario di lavoro senza alcun tipo di informazione ai rappresentanti dei lavoratori. Da alcuni giorni, il personale di Polizia Penitenziaria viene sottoposto a costanti turni di 10/12 ore. Con conseguente personale esausto da turni e servizi massacranti. Oltretutto il personale di Uta sta fronteggiando ben cinque piantonamenti. Uno dei quali da circa sei mesi. Questi fatti gravano notevolmente sul servizio interno e mettono a dura prova le energie psico-fisiche degli operatori”.

Per il SAPPE, “la Polizia Penitenziaria deve investire sulla sicurezza all’interno delle carceri. In modo tale da scongiurare che i detenuti prendano il sopravvento e riescano a sovvertire il sistema istituzionale. Per questo, chiediamo una urgente convocazione dalla direzione di Uta dove affrontare le diverse tematiche”.

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