Aveva acceso le polemiche ed è passata per due voti: è la norma sulla riqualificazione degli hotel cinque stelle sul mare.
Presentato dalla giunta prima della pausa estiva è stato votato a scrutinio segreto, come chiesto dal capogruppo dei Progressisti Francesco Agus.
Il nuovo provvedimento sull’urbanistica prevede che “la capacità massima insediabile nelle zone F può essere incrementata fino al 25% per la realizzazione di nuovi alberghi a 5 stelle o superiori, purché localizzati oltre la fascia dei 300 metri dalla linea battigia marina, ridotta a 150 metri per le isole minori”.
Invece, per tutte le altre strutture, comprese quelle di lusso, nell’ottica del miglioramento e ammodernamento, si può incrementare “sino ad un massimo del 15% del volume legittimamente realizzato dalla singola struttura” anche all’interno della zona protetta dei 300 metri.
Tutto senza l’aumento di posti letto. L’emendamento approvato si applica solo nei comuni che hanno già adeguato il Puc al Ppr e a condizione che l’intervento “sia realizzato in arretramento rispetto all’edificio preesistente e non verso il mare”.
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