Indignazione e rabbia. Queste le due reazioni della comunità di San Gavino alle parole del comandante della Polizia locale, Massimiliano Orrù, pubblicate sul profilo social di una conoscente come risposta a un post riguardante lo stupro di gruppo di Palermo.
“A noi maschi fa bene ogni tanto [bere, ndr.]… a voi invece malissimo. Restate donne e non cercate di fare gli uomini… Siete femmine e non maschi”. Non pago, di fronte alla replica dell’interlocutrice, ha aggiunto: “Ecco fai la cosa giusta… vai a dormire che voi donne non dovreste stare in giro, nemmeno virtuale, a quest’ora… Notte e chiudi a chiave”.
Una vicenda che è subito balzate alle cronache nazionali e dalla quale tutta l’amministrazione comunale intende dissociarsi.
“Con il presente comunicato innanzitutto il sottoscritto desidera scusarsi a nome dell’intera amministrazione comunale e a prescindere, con tutte le donne e con chiunque si possa essere in qualche modo sentito offeso o toccato nella propria sensibilità”, scrive il sindaco di San Gavino Carlo Tomasi.
“Le parole del comandante – prosegue il primo cittadino – paiono, inevitabilmente, quanto meno incaute e improvvide. Indipendentemente dal sesso biologico, dall’orientamento sessuale o dall’identità di genere, in modo alcuno è possibile attribuire una qualsivoglia responsabilità alle vittime oggetto di violenza e abusi per via di loro presunti comportamenti e condotte che ingenererebbero situazioni di pericolosità o addirittura propizierebbero atti criminali altrui. Per questi ultimi, lo ribadiamo categoricamente, non esistono giustificazioni, scusanti o anche solo attenuanti”.
“I genitori – aggiunge Tomasi – dovrebbero insegnare ai propri figli il rifiuto di categorizzazioni sessiste e svilenti, così come il rispetto per il prossimo, chiunque esso sia. In una società che aspiri a definirsi degna e decorosa, l’educazione familiare, sociale e civica devono sopprimere alla radice ogni forma di comportamento lesivo dell’altrui persona, ogni brodo di coltura per crimini d’odio perpetrati sulla base della reale o supposta appartenenza di natura etnica, religiosa, sessuale, sociale o psico-fisica”.
Il sindaco, poi, fa sapere di essersi confrontato col comandante Orrù e averlo invitato a moderarsi, assumendo un atteggiamento più consono al suo ruolo.
“Al rientro delle ferie del comandante della Polizia locale e con il supporto della parte tecnica, si vaglieranno disposizioni e regolamenti vigenti per individuare quali misure o provvedimenti adottare in materia”, conclude Tomasi.
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