Benvenuto in Sardegna. Parafrasando il film con Claudio Bisio – rifacimento della divertentissima commedia francese Giù al Nord – questo potrebbe essere il commento alla visita di due giorni in Sardegna del vicepremier e ministro delle infrastrutture e Trasporti, Matteo Salvini.
Prima di incontrare il presidente della Regione Sardegna Christian Solinas a Villa Devoto per fare il punto della situazione infrastrutturale dell’isola (nella foto la stretta di mano tra i due davanti allo sguardo severo di Emilio Lussu) il leader della Lega ha infatti avuto modo di toccare con mano le croniche carenze infrastrutturali della nostra isola.
Ieri, ad esempio, Salvini è sbarcato in aereo con una quarantina di minuti di ritardo (pochi per la verità rispetto ai ritardi di questi giorni), saggiando le difficoltà e la farraginosità di una continuità territoriale isolana ancora più che imperfetta. Servono un “servizio decente” e “tariffe calmierate”, ha commentato.
In riferimento alla paventata fusione degli aeroporti sardi, Salvini ha detto di appoggiare in toto la linea della Regione che ha recentemente impugnato gli atti di fusione tra gli scali di Olbia e Alghero: non lasceremo che la Sardegna venga utilizzata da chi vuole fare business distribuendo altrove gli utili, ha spiegato.
Quanto alle telecomunicazioni, arrivando in auto all’inaugurazione del nuovo tratto della Statale 125, Salvini – notoriamente molto social – ha notato che in certe zone dell’isola non c’è campo, manca il segnale telefonico (in particolare sull’Orientale Sarda dove sono state realizzate parecchie gallerie): “Le compagnie telefoniche fanno business, ma chiederò loro con le buone maniere di mettere tutti i ripetitori in tutte le zone perché la Sardegna sia tutta connessa, non solo la Costa Smeralda, al resto d’Italia e del mondo”, scrive l’Ansa Sardegna, riportando le parole del ministro.
Salvini – oggi impegnato nelle visite istituzionali fino al pomeriggio quando riprenderà l’aereo per la Capitale – è inoltre stato critico anche per quanto riguarda le ferrovie, altro atavico problema dell’isola.
Non è accettabile che occorrano più di tre ore per percorrere l’isola, ha rimarcato parlando con i giornalisti, ricordando che ci sono oltre 3 miliardi di investimenti di Rfi e, soprattutto, promettendo che entro giugno 2026 i tempi di percorrenza saranno ridotti di 45 e 35 minuti sulle linee Cagliari-Olbia e Cagliari-Sassari. Salvo poi appurare che, ad oggi, neanche uno dei 417 chilometri delle ferrovie sarde è elettrificato.
Benvenuto in Sardegna.
Leggi le altre notizie su www.cagliaripad.it