(Foto credit: Ansa)

Una straordinaria scoperta scientifica che vede il prezioso contribuito anche dei ricercatori dell’Istituto nazionale di astrofisica (Inaf) di Cagliari.

Gli astronomi hanno annunciato di aver trovato prova di una forma di onde gravitazionali a lungo teorizzata che crea un “ronzio di sottofondo” che rimbomba in tutto l’universo.

La svolta è stata realizzata da centinaia di scienziati che utilizzano radiotelescopi in Nord America, Cina, India, Australia, Europa e anche in Sardegna, dove è operativo il Sardinia Radio Telescope.

L’esistenza di queste onde era stata teorizzata da Albert Einstein ma fino ad ora non si era arrivati alla prova effettiva.

“Ora sappiamo che l’universo è inondato di onde gravitazionali”, ha detto Michael Keith, dell’European Pulsar Timing Array.

Per trovare le prove di questo fenomeno, gli astronomi hanno osservato le pulsar, i nuclei morti delle stelle esplose in una supernova: alcuni di questi ruotano centinaia di volte al secondo, facendo lampeggiare raggi di onde radio a intervalli estremamente regolari. Ciò vuol dire che possono funzionare come “un orologio molto, molto preciso”, ha detto Keith.

Il risultato, pubblicato in più articoli sulla rivista Astronomy and Astrophysics, si deve a 13 telescopi di tutto il mondo. Di questi, 5 sono europei: tra questi c’è appunto il Sardinia Radio Telescope.

Grandissima soddisfazione all’Inaf di Cagliari. “Grazie alle osservazioni di EPTA, stiamo aprendo una nuova finestra nell’universo delle onde gravitazionali ultra lunghe (corrispondenti a frequenze di oscillazione del miliardesimo di Hertz) che sono associate a sorgenti e fenomeni unici”, dice la ricercatrice Caterina Tiburzi. La collega Marta Burgay precisa: “Queste onde gravitazionali ci permettono di studiare alcuni dei misteri finora irrisolti nell’evoluzione dell’Universo, fra cui, ad esempio, le proprietà della elusiva popolazione cosmica dei sistemi binari formati da due buchi neri supermassici, aventi masse miliardi di volte maggiori di quella del Sole”.

“È una grande soddisfazione per tutta l’astrofisica italiana che il Sardinia Radio Telescope, il grande radiotelescopio gestito da INAF, sia fra i testimoni dell’emergere nei dati di questo lento respiro dello spazio-tempo”, dice ancora Andrea Possenti, Primo Ricercatore dell’INAF di Cagliari e fra i fondatori di EPTA, assieme all’ex presidente dell’Istituto Nazionale di Astrofisica Nichi D’Amico. “Si tratta di nuovo grande risultato scientifico – afferma -, che conferma, a livello mondiale, il ruolo centrale dell’Italia, e vieppiù della Sardegna (con SRT e speriamo presto anche con l’Einstein Telescope), nello studio delle onde gravitazionali per molti decenni a venire”.

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