Cinquant’anni fa, gli esperti individuarono per la prima volta il gene HLA-B27 come principale fattore di predisposizione della Spondilite Anchilosante. Nei primi anni 90, nel patrimonio genetico dei sardi, è stata individuata una variante. Venerdì 30 giugno, a Barumini, si terrà la celebrazione del 50° anniversario della prima segnalazione in letteratura dell’associazione del gene HLA-B27 con la Spondilite.
Mettendo a confronto il gene “B27” (presente in tutto il mondo) e la variante sarda è emersa una grande somiglianza da un punto di vista proteico ma molte differenze in termini di predisposizione a sviluppare la malattia. Con questa scoperta gli esperti ritengono di poter risalire al meccanismo che causa la Spondilite Anchilosante e, di conseguenza, del meccanismo generale di suscettibilità alle malattie immunomediate.
L’evento è organizzato da Alberto Cauli, direttore della Reumatologia dell’Azienda ospedaliero-universitaria di Cagliari e professore ordinario della facoltà di Medicina dell’Università di Cagliari. Cauli e la sua equipe da molti anni sono impegnati nelle ricerche volte a scoprire i meccanismi alla base di questa importante patologia infiammatoria della colonna vertebrale.
Tra gli ospiti ci saranno la professoressa Désirée van der Heijde, dell’Università di Leiden in Olanda, Ciccia (Napoli), Baraliakos (Bochum, Germania) e D’Agostino (“La Cattolica”, Roma). Nel pomeriggio, gli interventi della prof.ssa Maria Teresa Fiorillo (“LaSapienza” Roma), del prof. Robert Colbert (NIH, Bethesda USA), del prof.Paul Bowness (Oxford, UK), della prof.ssa Dafna Gladman (Toronto, Canada) e del professor Denis Poddubnyy(Berlino, Germania).
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