Ennesima tragedia sfiorata al carcere di Bancali. Un detenuto con problemi psichiatrici ha appiccato un incendio nella propria cella e le fiamme si sono velocemente propagate determinando dei fumi nocivi che hanno invaso l’intera sezione e le sezioni al piano superiore.
Il detenuto si è quindi barricato nel bagno e solo l’intervento degli Agenti è servito a portarlo all’esterno salvandogli la vita. I poliziotti sono riusciti quindi a domare le fiamme con i dispositivi antincendio ma i fumi nocivi a causa dei materiali bruciati hanno invaso l’intera sezione e le sezioni superiori creando il panico tra i detenuti. Sono stati numerosi i detenuti che sono dovuti ricorrere alle cure mediche ma grazie alla tempestività dell’intervento degli Agenti nessuno è a rischio di vita.
Gli Agenti intervenuti hanno però accusato dolori al torace e respiravano con difficoltà, sono quindi stati trasportati in ambulanza in ospedale dove gli è stata diagnosticata l’intossicazione derivata dal fumo respirato ma allo stato attuale non sono a rischio di vita.
A renderlo noto il segretario generale della Sardegna della UIL PA Polizia Penitenziaria della Sardegna Michele Cireddu.
Proprio il 22 giugno scorso era stata affrontata l’emergenza dei detenuti psichiatrici in Sardegna, in un convegno organizzato dall’AIGA dove erano presenti il Presidente del tribunale di Sorveglianza , l’ordine degli avvocati delle province sarde e vari addetti ai lavori. “Tutti hanno convenuto sulla necessità di assegnare i malati psichiatrici in strutture idonee per poterli curare e assistere – commenta Cireddu – ma la politica nonostante le sollecitazioni che arrivano dalle istituzioni e dalle varie associazioni, continua a tergiversare, Il carcere non è il luogo adatto per la loro gestione e quello che è successo a Bancali ne è la prova. Il coraggio, la capacità professionale degli Agenti che hanno evitato una catastrofe e’ inversamente proporzionale alla capacità di iniziative dei vertici dell’Amministrazione, incapaci anche di assegnare un comandante ed un direttore in pianta stabile in un Istituto problematico come quello sassarese, dove sono presenti diversi circuiti detentivi tra cui i 41 bis e l’alta sicurezza che insieme ai detenuti psichiatrici costituiscono un mix esplosivo. Il Governo riconosca l’emergenza carceri e intervenga prima che si verifichino tragedie gravissime. Al personale intervenuto va il nostro ringraziamento e l’elogio per aver evitato con il proprio coraggio e la propria capacità professionale ed umana, una vera e propria catastrofe”.
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