Modi composti e comprensione sui posti di lavoro. Parole dolci tra gli automobilisti che si scambiano sguardi amichevoli nel traffico cittadino. Sorrisi smaglianti nelle relazioni pubbliche e nei rapporti con gli uffici. Toni estremamente cortesi nel dibattito politico, parole dolcissime e interazioni amicali sui social network. Ma anche grande attenzione alle persone più fragili.

Cagliari ha deciso di puntare sulla gentilezza e ha deciso di aderire al Movimento Italia gentile: ora è ufficialmente diventata una “Città Gentile”. La cerimonia si è svolta ieri sera all’Istituto Comprensivo Via Stoccolma.

“La gentilezza è il miglior investimento che un’Istituzione possa fare per il benessere della propria comunità”, si legge in una nota. “La scienza ha, infatti, dimostrato come essere gentili sia una medicina naturale che incide sul nostro DNA, aiuta a contrastare i mali del nostro secolo come ansia, stress e depressione. Inoltre, ha dimostrato che l’effetto benefico della gentilezza su salute e qualità della vita si riversa positivamente anche sulle relazioni interpersonali e sulla società. Per questi motivi Cagliari ha scelto di abbracciare quella che viene chiamata “biologia dei valori” a favore dei propri cittadini e del territorio, aderendo al Movimento Italia Gentile, progetto nazionale fondato dal biologo naturalista Daniel

In linea con gli altri 47 Comuni Gentili d’Italia, la città si è assunta l’impegno di “riconoscere la gentilezza come valore sociale in grado di incrementare benessere e longevità, di realizzare e supportare iniziative gentili a beneficio della collettività tramite percorsi e attività che valorizzino la gentilezza, a partire dalla comunità scolastica”.

“Cagliari vuole aderire alle Città Gentili con convinzione”, la testimonianza recapitata dal sindaco Paolo Truzzu, che ieri per impegni istituzionali non ha potuto prendere parte all’incontro. “Dobbiamo cominciare dai nostri comportamenti, dagli atteggiamenti e dal linguaggio quotidiano. Pensiamo alla politica, ai social, alle parole: sempre più cattive e fuori misura. Un modo di fare, che ormai ha preso piede, ma che non produce niente di positivo, se non incitare alla rissa e alla confusione. Così, sempre più cittadini crescono senza decifrare ciò che succede, senza discernere tra ciò che è serio e ciò che non lo è. La gentilezza – ha aggiunto il primo cittadino – deve essere un modo di agire soprattutto nei luoghi di lavoro, nelle relazioni pubbliche, nel dibattito politico, nei social. Gentilezza anche nell’amministrare la cosa pubblica, soprattutto quando si ha a che fare con persone in difficoltà o fragili, persino nell’accoglienza dei turisti. Personalmente, cerco di stabilire rapporti corretti quando non direttamente cordiali: la gentilezza, come dicono tanti esperti, ha un impatto genetico fortissimo sulle persone, non è solo un valore morale, ma un imperativo biologico e quindi sociale. Mai come adesso, in un momento in cui si tende a cercare consenso e senso di identità dalla colpevolizzazione e dalla creazione di un nemico, è fondamentale rimettere al centro la cura del prossimo”.

Leggi le altre notizie su www.cagliaripad.it