Domenico Porcelli, detenuto al 41bis nel carcere di Bancali, è in sciopero della fame da due mesi.
Pugliese di 49 anni, ha scelto di seguire la strada di Alfredo Cospito, l’anarchico che rifiutò di mangiare proprio nell’istituto sassarese di massima sicurezza.
L’uomo è stato condannato dal Tribunale di Matera a 26 anni e mezzo di carcere per associazione a delinquere di stampo mafioso.
Quest’anno, però, con un decreto del Ministero della Giustizia, la misura del carcere duro gli è stata prorogata e ora Porcelli vuole protestare per una decisione che lui definisce “ingiusta”. Ora vorrebbe parlare col ministro Carlo Nordio, firmatario della disposizione.
Intanto lo sciopero della fame sta causando a Porcelli fenomeni di disestesie che portano al blocco totale o parziale dei nervi sensoriali. Per questo, il detenuto ha dovuto ricorrere alle flebo.
Le sue legali, Maria Teresa Pintus e Livia Lauria, hanno già presentato reclamo al Tribunale di Sorveglianza di Roma per chiedere l’annullamento del decreto di 41 bis perché non ci sarebbero, secondo quanto riportato nel documento, i presupposti che legittimino la scelta del Ministero della Giustizia.
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