La grave e cronica carenza di personale alla Casa di Reclusione di Is Arenas ad Arbus è diventata ormai intollerabile e non consente di svolgere con la dovuta serenità il delicato e difficile compito che la legge attribuisce alla Polizia Penitenziaria.

La pianta dell’organico di Polizia Penitenziaria prevista è di 88 unità, il personale amministrato è di 64 unità, escludendo le unità non impiegabili, assenti a vario titolo, si ha una forza effettiva di soli 51 poliziotti penitenziari.

Le criticità maggiori si riscontrano nel personale di Polizia Penitenziaria adibito ai reparti detentivi, dove risultano forza 25 unità. Diverse le unità presenti con anzianità di servizio e età anagrafica elevata, l’anzianità prossima ai 60° anni, che comporta assenze non programmabili per recupero psico- fisico.

Dati che forniscono meglio di qualsiasi altra descrizione, la misura della gravità della situazione.

Da questi drammatici dati ne deriva una organizzazione del lavoro che lunghi dal rispondere a criteri di efficienza ed efficacia, è invece caratterizzata dalla improvvisazione e dall’estemporaneità, con grave pregiudizio per la qualità del servizio e la sicurezza stessa degli operatori.

“La situazione fin qui descritta produce ovviamente un peggioramento della qualità del servizio, che si ripercuote negativamente sullo stato fisico e psicologico dei lavoratori e delle prestazioni” commentano i sindacati. “Ne consegue, quindi, che la vigilanza alle attività lavorative, ai corsi di studio ed alle attività trattamentali risulta essere compromessa, essendo il livello di sicurezza al di sotto degli standard minimi previsti”.

La FP CGIL Polizia Penitenziaria – Funzioni Centrali coordinamento regione Sardegna con apposita nota chiede ai Superiori Uffici Dipartimentali l’integrazione di personale di Polizia Penitenziaria.

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