In Sardegna le linee ferroviarie sono inadeguate, le corse insufficienti e i ritardi infrastrutturali da decenni. La situazione critica della Sardegna emerge dal rapporto Pendolaria 2023 di Legambiente che invita a superare questo divario infrastrutturale rispetto al resto del Paese, che fa male all’ambiente e all’economia. “Bisogna elettrificare e riqualificare la rete ferroviaria sarda, ancora basata sui combustibili fossili”.

Dal rapporto emergono però anche alcune belle notizie: le quattro linee storiche del Trenino Verde, ossia la Isili-Sorgono, Mandas-Arbatax, Macomer-Bosa e Sassari-Tempio-Palau, saranno beneficiarie dei lavori previsti dal piano di investimenti di 62 milioni di euro affidate alla gestione dell’Arst, deciso dalla Giunta regionale con un accordo tra Regione, Arst e RFI per attuare gli interventi finanziati con le risorse del Fondo complementare del Pnrr. Grazie alle nuove tecnologie il treno torna ad essere il miglior mezzo di trasporto, in quanto a bassissimo impatto ambientale. Rilanciare e valorizzare il Trenino Verde sarebbe – secondo Legambiente – un importante veicolo di promozione dell’Isola per il turismo sostenibile oltre che per la mobilità dei territori su cui ricade il percorso. 

Finalmente si avvia, concretamente, il percorso che porterà all’elettrificazione di una tratta della rete sarda, la Cagliari-Oristano, con un importo di 95,8 milioni di euro. È quanto prevede una delibera approvata dalla Giunta regionale con la quale vengono rimodulati i finanziamenti di 223 milioni di euro stanziati per potenziare i collegamenti ferroviari in Sardegna. Anche in questo caso i vantaggi riguarderanno la maggiore velocità dei mezzi, con la relativa riduzione dei tempi di percorrenza, ed in città l’abbattimento delle emissioni sonore e degli inquinanti. Nei programmi RFI (Piano commerciale 2022-26) questo intervento è previsto per il 2025. 

La ricerca di Legambiente

Il nuovo rapporto Pendolaria 2023 di Legambiente fa il punto sul trasporto su ferro in Italia – indietro rispetto agli altri Paesi europei – riporta anche la classifica delle 10 linee peggiori d’Italia.

In Sardegna, la Nuoro-Macomer ad esempio è una linea a scartamento ridotto risalente alla fine 1800 con alcuni adeguamenti realizzati nel dopoguerra. Il tracciato di circa 57 km viene percorso in ben 75 minuti con 6-7 corse giornaliere nei soli giorni feriali, che devono essere integrate parzialmente da bus ARST.  

“La Sardegna, per farsi trovare pronta allo stop alle auto inquinanti e rispettare gli obiettivi del Green Deal Europeo dovrà superare un importante gap infrastrutturale – dichiara Annalisa Colombu, presidente di Legambiente Sardegna. Serve una trasformazione complessiva nella quale la mobilità privata perderà importanza per essere sempre più integrata in un sistema intermodale che vede un ruolo fondamentale della mobilità su ferro, a scala regionale, e del sistema integrato Trasporto pubblico Urbano-Mobilità Dolce, in ambito urbano.” 

“Il sistema delle ferrovie sarde, tutt’ora basato sulla trazione Diesel, ha un ritardo infrastrutturale di decenni rispetto a molte altre parti del Paese – precisa Giorgio Querzoli, responsabile scientifico di Legambiente Sardegna. Perché la mobilità su ferro sia pronta a svolgere il ruolo da protagonista che la transizione ecologica le assegna, serve un sistema efficiente e decarbonizzato, che costituisca una vera alternativa all’uso della mobilità privata. Occorre provvedere alla riqualificazione e completa elettrificazione delle linee ferroviarie sarde, per diminuire i tempi di percorrenza, e liberarsi definitivamente dalle fonti fossili.” 

In Sardegna nel 2021 sono state effettuate 304 corse al giorno, di cui 190 di Trenitalia e 114 di Arst, ancora troppo poche e poco efficienti.  

L’isola ha una rete ferroviaria ancora non elettrificata in nessuna sua parte e, addirittura, con alcune tratte a scartamento ridotto. In questo caso, per consentire di fornire un servizio che sia una realistica alternativa alla mobilità su gomma, e per consentire la decarbonizzazione del settore, sono necessari innanzitutto investimenti infrastrutturali per la sostanziale riqualificazione ed elettrificazione della rete.

In Sardegna, l’età media dei treni Arst sulle storiche linee a scartamento ridotto si attesta ad oltre 45 anni, mentre quella dei convogli Trenitalia a poco oltre i 17 anni di età. Questa situazione nel corso del 2023 sarà parzialmente migliorata per l’acquisto di 7 nuove motrici elettrodiesel ARST per la tratta Monserrato-Isili e 12 nuovi treni ibridi Blues di Trenitalia. 

Pendolaria 2023 raccoglie anche una serie di buone pratiche che mostrano come sia possibile avere un trasporto ferroviario che permetta ai cittadini, che ogni giorno prendono il treno, di avere una facile connessione con gli altri mezzi di trasporto, orari cadenzati e facili da memorizzare; ma anche la possibilità di portare con sé una bici e di usufruire di stazioni rinnovate; di viaggiare su treni nuovi, moderni ed efficienti. 

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