A marzo, Chiara Carta avrebbe compiuto 14 anni e molto probabilmente avrebbe scelto, davanti al giudice, di vivere assieme al padre.

A spiegare cosa stesse accadendo in famiglia ci ha pensato l’avvocato Filippo Cogotti, legale di Piero Carta. “Avevamo già presentato una richiesta di affido, ma l’istanza era stata rigettata” ha dichiarato all’Ansa. “La donna era stata ricoverata per problemi psichici. Ma ha presentato un certificato medico che la dichiarava idonea all’affidamento della figlia”.

Quindi la rivelazione. “Chiara al compimento dei 14 anni, il prossimo 24 marzo, avrebbe potuto esprimere la sua preferenza davanti al giudice e decidere se stare con la madre o con il padre”. Padre a cui si era riavvicinata fortemente negli ultimi anni.

In un colpo solo, Monica Vinci avrebbe perso l’affido della figlia, l’assegno di mantenimento e anche la casa. È al vaglio degli inquirenti dunque l’ipotesi che quanto sarebbe potuto accadere possa aver scatenato il raptus della donna.

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