La Corte dei conti della Sardegna ha detto sì all’aumento di stipendio a sindaco, vicesindaco e assessori. Se lavoreranno di più, le cifre saranno maggiori anche per i consiglieri comunali.

L’approvazione è arrivata in seguito a un quesito del Comune di Quartu Sant’Elena. Il problema nasceva da una legge regionale, approvata nel marzo scorso in linea con quella nazionale che riconosceva gli aumenti di stipendio agli amministratori comunali, con cui son stati stanziati circa 10 milioni di euro. 

Ma se la normativa era ben chiara per sindaci, vicesindaci e assessori, non lo era altrettanto per i consiglieri. Ad ora la loro attività è remunerata con i gettoni per le partecipazioni alle sedute di assemblea e commissioni comunali. Il testo unico degli enti locali stabilisce che nell’arco di un mese non possano percepire più di un quarto dell’indennità del sindaco. Così il Comune di Quartu ha voluto fare chiarezza e ha chiesto: “Quanto potranno guadagnare?”.

Di tutta risposta, la Corte dei conti della Sardegna ha affermato che l’importo del gettone è stabilito con decreto del ministero dell’Interno, di concerto con quello dell’Economia, dunque i Comuni non hanno alcuna possibilità di stabilire un eventuale aumento di stipendio.

Allo stesso tempo gli stessi giudici hanno aggiunto: “Ai fini del calcolo del tetto massimo mensile previsto per i consiglieri comunali non può, quindi, non tenersi conto dell’intervenuta rideterminazione dell’indennità di funzione del sindaco”. Ciò significa che chi sosterrà più sedute, otterrà più gettoni e quindi un maggiore incasso. Nei comuni capoluogo di Città metropolitana ad esempio un consigliere potrà arrivare a guadagnare anche oltre 2500 euro se è disposto a trascorrere le giornate in commissione. In ogni caso, conclude la Corte dei conti della Sardegna gli equilibri di bilancio andranno salvaguardati.

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