“Non servono certo conferme circa le conseguenze di essere un’Isola, ma lo sciopero degli aerei ne mette in rilievo uno degli aspetti più clamorosi, con la Sardegna completamente tagliata fuori dal resto del mondo. Un fatto non più accettabile”. Questo il commento del presidente della Commissione speciale per l’insularità del Consiglio regionale Michele Cossa.
“Cinquanta voli cancellati (quasi tutti) – continua Cossa -, centinaia di persone che bivaccano negli aeroporti, visite mediche saltate, appuntamenti di lavoro cancellati, coincidenze internazionali perdute. Ma mentre nel resto del Paese i cittadini hanno potuto trovare valide alternative di trasporto (compresi i mezzi privati) e autobus e treni si sono riempiti, questa possibilità ai sardi non è concessa: essi sono condannati ad essere prigionieri in casa loro”.
“Una ‘fascia oraria protetta’ oggi non può più essere sufficiente. Il diritto di sciopero è sacrosanto, ma quello alla mobilità è assolutamente prevalente, perlomeno quando ci si trova di fronte all’isolamento totale – conclude Cossa -, una situazione che penalizza pesantemente la nostra Isola non solo dal punto di vista economico”.
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